I fenomeni migratori e le esperienze dirette di chi opera sul campo, la formazione come elemento importantissimo per affrontare al meglio i problemi di questo settore.
Tutto questo è al centro dell’iniziativa “C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce: attimi di resilienza”, un progetto di formazione in svolgimento a Parrano e dedicato a chi opera nel sociale e precisamente nelle relazioni di aiuto in Palestina, nel campo profughi Deheisheh a Betlemme West Bank, in Libano nel campo di Shatila, e con paesi partner attraversati dai fenomeni migratori oltre che e Albania, Macedonia e Montenegro.
Il corso è infine riservato anche agli operatori che lavorano in paesi europei riceventi flussi di migranti e profughi come Turchia, Bulgaria, Italia e Germania.
“Tornati nei loro paesi – spiegano gli organizzatori – i partecipanti alla formazione avranno gli strumenti per preparare gruppi di giovani per gli scambi che avverranno a febbraio e marzo 2018. L’obiettivo – aggiungono – è fornire ai giovani operatori che si trovano ad accogliere e operare con chi ha lasciato i propri paesi, nuovi strumenti per affrontare efficacemente la relazione di aiuto”.
Il metodo utilizzato si basa sulla combinazione tra educazione non formale, teatro, workshop sul riconoscimento delle risorse personali e storytelling.
Foto: (archivio) TerniLife ©