Avrebbe programmato tutto nel dettaglio, Kujtim Beli, il presunto killer dell’operaio Demir Hyseni, ucciso ieri mattina a colpi di pistola prima di andare a lavorare (LEGGI).
Secondo gli inquirenti, come è stato spiegato durante la conferenza stampa, Hyseni sarebbe stato freddato dopo un violento litigio per vecchi rancori sul piano sentimentale, il movente dunque parrebbe passionale. L’albanese Kujtim Beli, 60 anni, sarebbe arrivato in Italia lo scorso 10 luglio e avrebbe rintracciato la vittima nei giorni precedenti l’omicidio, studiando i suoi spostamenti, proprio per tendergli un agguato. Il killer avrebbe sentito telefonicamente la sua vittima la sera prima dell’omicidio e anche in quell’occasione i due avrebbero avuto uno scontro acceso.
Al centro dell’indagine, coordinata dal pm Raffaele Perisi, la gelosia del killer albanese per l’ex moglie, con la quale la vittima, l’operaio Hyseni, avrebbe avuto una storia qualche anno fa quando la coppia viveva a Terni. Stando alla ricostruzione dei fatti questa donna sembrerebbe essere stata maltrattata e per questo scappata all’estero, in Germania, lontano dal marito. Il sessantenne Beli è stato fermato a neanche 12 ore dall’omicidio, a Bari, intento a imbarcarsi per l’Albania, grazie alla collaborazione dei cittadini che hanno assistito all’omicidio e che hanno fornito informazioni preziose e l’arma dei Carabinieri.
Soddisfazione dunque per il comandante provinciale dei carabinieri di Terni, Giovanni Capasso, il comandante del Nucleo investigativo Pietro Petronio, il comandante della Compagnia carabinieri di Terni, Dario Allegretti e il comandante del Reparto operativo, Mariano Celi.
Foto: Terni Life ©