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Centri per l’impiego, in provincia di Terni è sempre più emergenza

“La situazione nei centri per l’impiego della provincia di Terni è sempre più complicata, soprattutto in queste ultime settimane, periodo di ferie estive, nelle quali la carenza di personale diventa una vera emergenza”. È l’ennesima denuncia lanciata dai sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil e dalla Rsu della Provincia di Terni, dopo l’assemblea, molto partecipata, che si è svolta lunedì 17 luglio presso la sede dei Cpi di Terni. I sindacati richiamano, dunque, nuovamente l’attenzione sul “forte stato di difficoltà che vivono questi servizi e i loro operatori”, causato, affermano, “da una gravissima mancanza di personale e di mezzi a disposizione”.
“Nella Provincia in Terni in particolare – continuano i sindacati – risulta chiaro che non vi sono operatori in numero sufficiente per garantire l’apertura degli sportelli e l’erogazione dei servizi di base e specialistici previsti dagli standard assegnati dalla Regione Umbria”. Difficoltà diffuse in tutta Italia, ma che a Terni sono diventate “insormontabili” per l’esiguità del personale e a fronte di nuovi obblighi normativi, della crescita del numero dell’utenza da “servire” e della modalità di ‘avvalimento’ individuata per il personale”, formula, questa ultima, che “piuttosto che risolvere i problemi ne crea di nuovi e di difficile soluzione”, affermano i sindacati .
Ma i problemi non finiscono qui: “Denunciamo – scrivono ancora Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Rsu – la mancata applicazione delle norme sulla sicurezza, con le spese per il mantenimento degli uffici e per il pagamento delle trasferte che sono a totale carico dei dipendenti. Le recenti disposizioni emanate dalla Provincia di Terni (Ufficio del Personale) poi – continuano i sindacati – non permettono nemmeno di recarsi in trasferta nel capoluogo di regione, non potendo considerare il tempo di viaggio come attività lavorativa, non considerando cioè che per la questo tipo di attività gli spostamenti sul territorio regionale fanno parte della normale attività di servizio”.
Continua dunque la vertenza regionale proclamata dalle organizzazioni sindacali, in parallelo con la vertenza nazionale: “Siamo in attesa che gli impegni assunti dalla presidente Marini e dagli assessori competenti si trasformino in fatti – concludono i sindacati – va approvata quanto prima la legge quadro sulle politiche attive per il lavoro e va costituito il tavolo tecnico per affrontare le questione dell’organizzazione e della gestione del servizio. Ma chiediamo anche una maggiore attenzione nei territori, come la provincia di Terni, che presentano criticità specifiche e vere e proprie emergenze. Il tutto nell’interesse comune di garantire i servizi per il lavoro agli utenti in un momento per il nostro paese di forte disagio sociale, economico ed occupazionale”.
Foto: (archivio) Terni Life ©

 

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