Il consiglio comunale ha votato l’atto sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio con il suo allegato, con 19 voti a favore e 11 contrari.
Con 19 a favore e 11 contrari è stato approvato anche l’atto d’indirizzo proposto da Andrea Cavicchioli che impegna sindaco e giunta al rispetto delle prescrizioni del collegio dei revisori dei conti. Sono invece stati bocciati gli emendamenti proposti dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, sia il primo che il secondo con 19 voti contrari e 11 a favore.
Nella seduta di lunedì sera era stato presentato l’atto da parte della Giunta ed era iniziata la discussione. Ieri pomeriggio si è proceduto con le dichiarazioni di voto.
Andrea Cavicchioli (Pd) ha detto di non avere alcun dubbio sul percorso in precedenza indicato dal sindaco. Le opposizioni – ha aggiunto dovrebbero tifare per l’approvazione del piano di predissesto da parte della Corte dei Conti, perché nessuno tra coloro che intendono governare la città in futuro può avere interesse a sedersi sopra le macerie”. Il piano di predissesto, così come è stato pensato è dunque una strada per il risanamento, ma Cavicchioli lo ha definito “il male minore”, a causa “di alcuni errori del passato” e sicuramente “delle dinamiche generali che hanno investito gli enti locali”. “Io mi augureri – ha concluso – che questo piano venisse approvato e poi si creassero le condizioni per una corretta competizione elettorale nella quale a vincere possa essere chi porta le idee e i progetti migliori per la città”.
Enrico Melasecche (IlT) nel suo intervento ha ricordato come i problemi di Terni siano iniziati con le giunte Raffaelli quando il sindaco dichiarava che il Comune di Terni era la prima stazione appaltante dell’Umbria. L’esponente dell’opposizione ha poi fatto riferimento a quella che ha definito “la follia dei Boc” e ai problemi enormi della gestione delle società partecipate.
Per Franco Todini (IC) “si è ormai di fronte ad un quadro politico e amministrativo drammatico”.
Thomas De Luca (M5S) ha ricordato che “nel 2013 il Comune di Terni aveva già 5 indicatori finanziari negativi ed ha omesso di dichiarare i debiti e solo nascondendo la verità l’amministrazione è potuta andare avanti, attraverso gli artifizi contabili con grave danno economico per l’ente”. “Ora – ha aggiunto – state andando avanti come se niente fosse mentre la città va a fondo”.
Faliero Chiappini ha fatto rilevare invece che l’amministrazione “ha preso piena consapevolezza della situazione e delle grandi difficoltà con l’adozione del piano di riequilibrio che non servirà a noi ma a chiunque governerà la città in futuro”. “Il consiglio – ha aggiunto- in questa nuova fase deve tornare ad avere un ruolo strategico”.
Per Francesco Ferranti (FI) “al di là dei tecnicismi l’equilibrio di bilancio non c’è, è fittizio, irreale virtuale”. “La situazione è drammatica e ci siamo arrivati perché si è perseverato in maniera arrogante in errori gestionali. Di fronte a questo la maggioranza deve assumersi la responsabilità politica. Lasciate alla città un’eredità pesante” (Comune Terni).
Foto: (archivio) Terni Life ©