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Sicurezza, dopo i disordini di Torino nasce l’albo nazionale degli steward

La nascita dell’albo nazionale degli steward e il nuovo ruolo degli steward dopo la circolare Gabrielli. Sono queste le novità che emergono dal convegno nazionale Andes, l’associazione nazionale delegati alla sicurezza, in corso a Milano al Palazzo delle Federazioni del Coni fino al 21 giugno. Tema dell’incontro: “Lo steward: cambia nome e cambia veste?”. Sul tavolo diversi temi attuali, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca di Torino e delle conseguenti nuove norme  sulla sicurezza. L’argomento è stato affrontato sia dal punto di vista organizzativo che da quello giuslavoristico, vista anche la presenza dei rappresentanti del ministero del Lavoro, delle società di lavoro temporaneo e di esponenti di sigle sindacati del settore.

La novità più importante è quella lanciata dal presidente Andes, Ferruccio Taroni, relativa all’introduzione dell’albo professionale per gli oltre 30mila steward presenti in tutta Italia. “Si tratta – spiega Taroni – di una novità assoluta su cui Andes ha voluto investire e di cui siamo molto orgogliosi. L’albo, che entrerà a pieno regime dalla stagione agonistica 2017-2018, sarà online e l’iscrizione avverrà tramite diversi step, tra cui un esame via web. Ogni steward avrà a disposizione un profilo in cui potrà caricare l’attestato e le informazioni che lo riguardano. L’albo poi servirà come punto di riferimento comune per queste figure lavorative, in modo da facilitare l’incontro tra domanda e offerta e quindi una migliore gestione dell’evento”.

Nel pomeriggio al tavolo anche l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza. “Per le nuove esigenze legate alla sicurezza – ha spiegato nel suo intervento – servono steward formati professionalmente.  I fatti di Torino ci hanno detto una cosa: i cittadini hanno paura. Questa è la novità vera, la paura. E tutti noi sappiamo che se c’è un elemento assolutamente ingovernabile è proprio la paura. Dobbiamo imparare che anche quando si organizza uno spettacolo all’aperto, bisogna immaginarsi tutti gli scenari che potrebbero configurarsi e trovare soluzioni adeguate”.

Foto (archivio) TerniLife © 

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