Una delegazione dei lavoratori ex Novelli di Terni oggi in consiglio comunale: sollevata l’attenzione sulla vicenda che ha penalizzato 30 lavoratori per i quali è scattata la cassa integrazione dopo aver partecipato ad uno sciopero indetto dai sindacati. Tra gli elementi di malcontento anche i tempi lunghi e quindi la richiesta di accelerare il versamento della cassa integrazione.
Sulla vicenda dell’ex Novelli sono stati presentati due atti d’indirizzo.
Il primo atto da parte del presidente del gruppo del Pd Andrea Cavicchioli anche a nome dei presidenti dei gruppi del centro-sinistra. Attraverso quest’atto si chiede di impegnare il sindaco e la giunta ad intervenire nei confronti della regione e del mise per verificare e chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti, sotto ogni profilo; verificare gli effetti delle procedure concorsuali pendenti presso il Tribunale di Terni e presso il Tribunale di Castrovillari ai fini della certezza della realizzazione del progetto industriale e della garanzia dell’occupazione; verificare eventuali discriminazioni nei confronti del personale dipendente e ove riscontrate chiedere la immediata rimozione degli effetti; intervenire nei confronti di tutti gli organismi preposti per sollecitare l’erogazione delle provvidenze della cassa integrazione e di tutti gli emolumenti dovuti al personale dipendente.
Il secondo atto d’indirizzo è stato presentato dal consigliere di I Love Terni Enrico Melasecche. Attraverso di esso si chiede invece al consiglio di “invitare il sindaco ad attivarsi presso il MISE per sollecitare il Ministro a prendere in mano la situazione che vede la perdita dell’occupazione da parte di oltre trenta lavoratori del Gruppo Novelli, affinché vengano con urgenza riviste le posizioni dell’azienda che non può venir meno agli impegni presi in sede di acquisizione del gruppo, verificando quali e quanti investimenti sta impegnando per il rilancio di quell’azienda; di informare il consiglio comunale dei risultati di questa doverosa azione di sollecito nei confronti del governo e della Presidente della Regione dell’Umbria che non sembra particolarmente interessata alla difesa di un gruppo che ha varie sedi nel territorio regionale”.
Il consiglio ha votato il rinvio dei due atti alla prossima seduta, con l’obiettivo di giungere ad un unico atto d’indirizzo di sintesi. Foto: TerniLife ©