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Le Ferelle volano in finalissima per la terza volta in quattro anni!

Un vero e proprio capolavoro quello della Ternana Femminile che trova la sua terza finale scudetto, storica perchè nessuno mai in Serie A femminile ci è riuscito e soprattutto perchè potrebbe battere un altro record quello per cui nessuna squadra ha mai vinto due volte un trofeo da quando esiste il massimo campionato.

Il Capolavoro, questo si con la C maiuscola, è di quelli importanti perchè se si va a spulciare i numeri si tratta di una vera e propria impresa. Dodicesima vittoria consecutiva, imbattibilità casalinga (l’unica sconfitta giunta tra le mura amiche è arrivata a Rieti e non al Di Vittorio), terza finale arrivata con tre allenatori diversi (Pierini, Shindler e Pellegrini) e tre gruppi di giocatrici diverse: da Jornet, Amparo e Jessiqunha a Tardelli, Pascual e Neka fino all’odierno Santos, Renata e Maite.

Un segnale forte per capire come e quanto la programmazione e le capacità manageriali della famiglia Basile siano nel femminile assolute. Una squadra costruita in silenzio e figlia della delusione della passata stagione, quando il cammino si fermò ai quarti. La scoperta Renatinha da parte dello Special One dei Direttori Sportivi nel femminile, poi il coraggio di ingaggiare Santos e puntare su Maite; infine l’esperienza di Presto e Mascia che hanno contribuito in modo fondamentale al completamente del progetto. In tutto questo quel pizzico di storicità e dna rossoverde per tenere stretto il senso di appartenenza: Capitan Neka, la sua vice Bisognin e la ternana doc non che stellina azzurra Ludovica Coppari.

Un gruppo costruito alla perfezione su cui all’inzio si diceva frequentemente: “tutte giocoliere, non andranno da nessuna parte”. E invece ecco che spunta l’intuinzione di Mister Pellegrini da parte della Società: allenatore silenzioso, capace ed educato, con un modo di porsi del tutto squisito e sincero. A lui la squadra è andato dietro anche quando nei momenti di poca amalgama qualche malumore della piazza si è fatto sentire.

Intorno a lui uno staff competente: il tattico Gentili, il preparatore Belli, il secondo Fogliani e il preparatore dei portieri Luconi. Tecnici giovani e formati tutti con patentino e specializzazioni nel loro settore, non è un caso che la vittoria di ieri è stata la perfetta sintesi di una gara studiata e messa in opera senza sbavature, rendendo un po’ meno giganti quelle Campionesse d’Italia e Vice Campionesse d’Europa che tanto bene invece avevano fatto da gennaio in poi.

Adesso una finale, l’ennesima, ma ciò che conforta la piazza e il mondo del femminile più in generale che la Ternana sia davvero un modello: organizzazione e programmazione societaria, tifosi e attenzione mediatica. Un gioiello che ogni anno si conferma, grazie al proprio Direttore e al proprio Presidente, nel saper fare calcio femminile in modo competente e intelligente con intuizioni quasi uniche.

L’appuntamento per l’esodo romano al Pala Gems è per domenica 28 alle ore 20 e la macchina organizzativa dei tifosi rossoverdi è già in moto.

Foto: Luca PAGLIARICCI ©

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