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Consiglio comunale, tre atti sulla situazione politica

Un consiglio comunale acceso quello di oggi dove tutte le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del sindaco e di tutta la giunta.

È iniziato con la presentazione di  una proposta di mozione di sfiducia da parte del gruppo consiliare del M5S nei confronti del sindaco e della giunta e di una proposta d’atto d’indirizzo presentata da Francesco Ferranti e sottoscritta dai consiglieri del gruppo di Forza Italia, con la quale, “considerato che l’amministrazione non può permettersi una situazione di stallo come quella causata dall’inchiesta in corso” si propone al consiglio d’impegnare sindaco e giunta a “fare un passo indietro”, rassegnando le dimissioni e consentendo così alla città “di tornare democraticamente alle urne”.

Enrico Melasecche (IlT) ha presentato una proposta d’atto d’indirizzo con una censura al sindaco e alla giunta e con una sostanziale richiesta di dimissioni per il sindaco e la giunta.

Intervenendo nella prima parte del dibattito sugli atti presentati, Valentina Pococacio (M5S) ha detto che “la notizia degli arresti in fondo ce l’aspettavamo, ma non ci rende certo felici”. “E’ il segno di una situazione penosa, agonizzante, nella quale la maggioranza e l’amministrazione stanno trascinando la città”. “Politicamente la maggioranza e la giunta sono finite”, ha detto la consigliera del M5S.
“Quanto accaduto ieri è grave – ha detto Paolo Crescimbeni – ma più grave ancora è il fatto che voi sembra quasi lo riteniate fatto di ordinaria amministrazione; se per voi questo è normale, allora normali non siete voi, siete dei mostri, nel senso latino del termine; abbiamo una giunta parte agli arresti e parte indagata per reati gravissimi e voi non avete il senso del pudore, di alzarvi chiedere scusa e andarvene”. “Tutto ciò – ha proseguito Crescimbeni – è ancor più grave se si considera che avviene alla conclusione di un percorso triennale di disastri causati da questa Amministrazione in campo finanziario, ambientale e contabile”. “Cosa dovrebbe accadere di più per indurvi ad andar via? Questa città non vi vuole più”, ha concluso il consigliere d’opposizione rivolgendosi alla Giunta. 
Per Enrico Melasecche (IlT) il distacco dalla città e la perdita di consensi già palesati nella precedente tornata elettorale, è ormai arrivata ai massimi livelli, così come la crisi della città.

Anche per Marco Cecconi (FdI), nella situazione odierna ci sono “responsabilità etiche e politiche prima ancora che giudiziarie”. “E’ stato creato un sistema – ha aggiunto il consigliere – come lo ha definito la procura e a fronte dell’esito di questa situazione non oso immaginare cosa sarebbe accaduto a parti politiche invertite”.

Francesco Ferranti (FI) ha ribadito la richiesta di dimissioni affinché – ha detto – la città sia riconsegnata ad una situazione di etica e decoro”.

Thomas De Luca (M5S) nel suo intervento si è soffermato sugli affidamenti di servizi “per i quali si è proceduto spesso non in conformità con le regole amministrative”. “Qualcuno forse immagina che il sindaco Di Girolamo possa diventare un capro espiatorio: non può essere così. Le responsabilità storiche, politiche e mortali di un sistema non si cancellano”. Foto: (archivio) Terni Life ©

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