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Emergenza idrica, Liberati: “La Regione chiarisca le cause”

Con una lettera alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Legislativa, Andrea Liberati, chiede che la Giunta riferisca in Aula su cause e contorni dell’emergenza idrica verificatasi nei giorni scorsi a Terni.

Inoltre, per Liberati, la Seconda commissione dovrebbe verificare l’attuazione del piano delle acque, promuovendo un’indagine conoscitiva su quanto avvenuto nella Conca.

“A fronte di uno degli episodi più gravi registrati in Umbria da circa 30 anni a questa parte – dichiara Liberati – la Regione Umbria chiarisca esaustivamente i termini dell’accaduto in merito alla gestione idropotabile di Terni-San Gemini, visto che ad almeno 30/40mila persone è stato inibito per circa tre giorni l’uso dell’acqua a scopo non solo alimentare”.

L’esponente dell’opposizione ricorda che “conformemente alle previsioni del Piano di tutela acque, la Regione sta finanziando pro quota i servizi acquedotti, depurazione, fognature, dighe e sistemi irrigui, con investimenti di fondi pubblici per oltre 32 milioni di euro. È quindi necessario che la Presidente della Giunta, in apertura della prossima seduta, illustri comunicazioni formali sulla materia. Manifesta inoltre – aggiunge Liberati – la disapprovazione del gruppo M5S per la condotta silente tenuta dalla Regione nel corso dell’emergenza, non essendo stato reso noto alcun intervento pubblico della Giunta su un tema di tale portata e in favore di una componente comunitaria cruciale per questa regione, quella di Terni”.

Nello specifico, Andrea Liberati chiede che la presidente Marini chiarisca su: “tipologia e dati rilevati in tempo reale e da remoto a opera dei gestori dell’acquedotto, onde evitare che sia l’utenza finale ad accertare e subire i fenomeni, come accaduto nel caso in esame; stato di aggiornamento del Piano tutela della acque; stato di aggiornamento del Piano risanamento acque, con particolare riferimento a metalli pesanti e trielina presenti nelle acque della Conca Ternano-Narnese;

causa scientifica del fatto occorso, al di là di ogni ragionevole dubbio, attestata da ente accreditato a livello nazionale/internazionale; possibilità di escludere qualsiasi manomissione degli impianti e dell’acquedotto; esistenza di telecamere in loco; data dell’ultima installazione e manutenzione filtri pozzi di Fontana di Polo, Terni; stato di attuazione della disciplina regionale volta ad assicurare la protezione statica e dinamica degli acquiferi oggetto di captazione nelle zone di rispetto;

corrispondenza intervenuta tra gestore locale e Regione Umbria/Asl/Arpa tra l’1 aprile e l’1 maggio; motivi dell’inesistente/minimale coinvolgimento della Protezione civile regionale di Terni in costanza dell’emergenza; mancato raggiungimento dell’obiettivo di rendimento acquedottistico del 75 percento al 2015, conformemente all’orizzonte temporale di riferimento del Pta 2009; mancata approvazione dall’Aula dell’aggiornamento del Pta, previsto per il 2015, aggiornamento viceversa solo adottato dalla Giunta e non ancora sottoposto al vaglio di Commissione e Assemblea; motivi della mancata individuazione on line di recapiti telefonici e nominativi di reperibilità Asl”.

Auspicando l’attivazione della Seconda commissione (Ambiente), Liberati domanda inoltre di “procedere con urgenza all’individuazione delle centinaia di obiettivi di Piano non raggiunti e a scadenza 2015, così come stabiliti nel Pta; avviare una specifica indagine conoscitiva sul caso, nell’ambito delle competenze e delle prerogative istituzionalmente assegnate all’organismo e ai consiglieri regionali”. Foto: (archivio) Terni Life ©

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