Un vero successo per le circa 60 cantine umbre presenti al Vinitaly, la 51esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati. Successo confermato sia dal numero dei visitatori presenti all’area espositiva umbra l’area espositiva umbra coordinata dalla cooperativa Umbria Top (nel padiglione 2, negli stand A9-F9), chiedendo materiali informativi, sia per i contatti con i “buyers” italiani e stranieri.
“L’Umbria, pur piccola nelle sue dimensioni, sa farsi ben valere al Vinitaly, marchio che a livello mondiale è inferiore solo a quello della Ferrari per notorietà”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, che ha preso parte alle iniziative con cui si è inaugurato il ricco programma della quattro giorni nell’area espositiva dell’Umbria, in cui sono ospitate 46 delle aziende vitivinicole presenti a Veronafiere, in rappresentanza di tutti i territori vitivinicoli, insieme ai Consorzi di tutela dei vini di Montefalco e di Torgiano e, al suo debutto ufficiale, all’Assogal, il coordinamento fra i cinque Gruppi di azione locale da poco costituitisi in Umbria per la gestione del Programma Leader del Programma di sviluppo rurale e che al Vinitaly contribuisce a promuovere l’Umbria con un’immagine unitaria.
Una sinergia in cui si inseriscono il Movimento del Turismo del Vino Umbria e l’Associazione regionale Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria, che propongono offerte enoturistiche ai visitatori.
Non a caso, è stata proprio la presentazione dei nuovi progetti di collaborazione che si è aperta la serie di incontri nel “cuore” dello spazio umbro, arricchito dalla proiezione continua di filmati e spot sulle bellezze dell’Umbria e sulle opportunità che offre ai visitatori.
Il messaggio che si è voluto lanciare “è quello di un vino umbro fortemente identitario e legato al territorio in cui nasce”, come ha sottolineato il presidente di Umbria Top, Stefano Grilli. “La territorialità è il futuro del vino – ha aggiunto – E far conoscere, insieme ai Gal, l’Umbria del vino, degli artigiani del vino, è una via per il futuro: rende il vino unico ed è questo che cerca chi compra, oggi sempre di più”.
Un messaggio che, quest’anno, si leva ancora più forte: “Vogliamo far vedere che l’Umbria, nonostante gli eventi sismici che l’hanno colpita in una sua parte, è in piedi, con la quasi totalità delle sue strutture ricettive aperte e pronte ad accogliere i turisti”, ha affermato il presidente di Assogal Umbria, Albano Agabiti, che ha parlato di “segnali di ripresa nelle prenotazioni per gli agriturismi” auspicando che ”Vinitaly sia l’occasione per ripartire”.
“L’Umbria fa gioco di squadra e questo ci rende più competitivi – ha detto l’assessore Cecchini, che ha visitato anche gli stand espositivi delle cantine umbre collocate in altri padiglioni – Al Vinitaly siamo venuti a testimoniare la qualità del nostro territorio delle sue produzioni. Le cantine umbre, in questi ultimi anni, hanno investito e innovato, migliorando sia la qualità dei prodotti sia la loro promozione e commercializzazione. Un progresso che la Regione ha sostenuto e sostiene con le risorse per lo sviluppo rurale e dell’Ocm Vino”.
Una dinamicità e una capacità di innovare alla base del premio quale “benemerito della viticoltura” italiana, intitolato dallo scorso anno all’ideatore di Vinitaly Angelo Betti, che su proposta dell’Assessore regionale all’Agricoltura è stato attribuito alle Cantine Goretti. A ritirare la “Gran Medaglia di Cangrande”, Sara Goretti, responsabile export della storica cantina di Pila a Perugia, nella Doc Colli Perugini e che ora ha realizzato anche una moderna azienda a Montefalco; rappresentante della quarta generazione Goretti, il suo nome andrà ad arricchire l’Albo d’oro del Vinitaly composto da personalità che hanno contribuito alla crescita del sistema viticolo ed enologico italiano.
All’insegna dei giovani, e dell’arte, una delle attrattive dello spazio umbro nel padiglione 2. Per la nuova frontiera della comunicazione del mondo del vino, l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia è presente al Vinitaly con quattro giovani artisti: Federica Braconi, Francesca Nafissi, Sara Sargentini e Paolo De Giovanni per sperimentare un singolare strumento pittorico, utilizzando capsule di cera d’api riempite con differenti tipologie di vino, in cui variano colore, densità ed aromi. Un progetto, “Drawine” è il logo, coordinato dal direttore dell’Accademia Paolo Berardi, che esalta e innova il legame dalle radici antiche fra il vino e la pittura, con suggestioni visive e olfattive. I lavori sperimentali realizzati nei quattro giorni del Salone verranno esposti negli spazi del padiglione riservati all’Umbria.
Fra i protagonisti dell’edizione 2017 di Vinitaly, il Parco 3A-Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, con tre momenti di riflessione e confronto sull’innovazione tecnologica per la sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni vitivinicole, sull’enoturismo e sulle nuove frontiere del vino bianco umbro. Foto: Regione Umbria ©