La Corte dei Conti si pronuncia sulla forte riduzione delle risorse alle Province nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
“Per le Province la forte riduzione delle risorse destinate a funzioni esercitate con continuità e in settori di notevole rilevanza sociale risulta manifestamente irragionevole” così la Sezione Autonomie della Corte dei Conti. I giudici contabili sostengono infatti che gli assetti gestionali e funzionali di questi enti sono stati resi precari dalle norme che hanno inciso sulla loro autonomia organizzativa e finanziaria.
Le Province, “nella cornice delle proprie responsabilità istituzionali e nel quadro delle proprie attribuzioni, devono poter disporre delle risorse finanziarie, di personale e per la garanzia dei servizi essenziali per i cittadini e i territori, sempre nell’ottica della massima razionalizzazione delle risorse”.
La situazione di difficoltà che gli attuali enti di area vasta stanno vivendo, osservano ancora i giudici, sono ben evidenziate da un’analisi delle procedure di predissesto, dalle quali si comprendono le difficoltà delle amministrazioni a conseguire e a mantenere condizioni di equilibrio di bilancio. Precarietà, prosegue la Corte dei Conti, che risale alla riduzione dei trasferimenti e alle plurime manovre sul Fondo sperimentale di equilibrio, che hanno significativamente concorso a determinare le situazioni di scompenso, cui non è stato possibile ovviare con gli ordinari strumenti del Tuel e per le quali si è reso necessario il ricorso a procedure di risanamento pluriennale.
Per gli enti la meta a cui tendere a questo punto è la data del 31 marzo, quando, secondo la Finanziaria 2017, dovranno approvare i bilanci preventivi. Ma questo, argomentano gli amministratori, è impossibile, “visti i 700 milioni di squilibrio presenti in cassa”.
Tra le priorità minime elencate da Variati, a parte l’azzeramento del taglio da 650 milioni concesso oggi, rimane l’assegnazione di almeno 250 milioni aggiuntivi per le funzioni fondamentali e l’erogazione di altri 300, facenti capo al fondo Anas, da impiegare per la manutenzione straordinaria delle strade. Foto: (archivio) Terni Life ©