È stato approvato con un decreto del sindaco il primo elenco degli esiti dei sopralluoghi post sisma per le verifiche di agibilità, controlli effettuati tramite le cosiddette schede Fast.
Dal primo evento sismico del 24 agosto i tecnici comunali della direzione Comando e Controllo del dipartimento della Protezione Civile (DICOMAC) hanno avviato una intensa attività di verifica dell’agibilità degli immobili privati, con procedura di valutazione Aedes.
A seguito degli eventi sismici del 26 e 30 ottobre è stato disposto con provvedimento del dipartimento della Protezione Civile che le verifiche di agibilità sugli immobili privati siano eseguiti utilizzando schede sintetiche Fast che semplificano la procedura rispetto alle valutazioni Aedes e verificano solamente se l’edificio sia agibile oppure non utilizzabile.
Nel caso di edificio con esito di non utilizzabilità secondo la scheda Fast, il privato interessato può richiedere una valutazione Aedes effettuata da tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all’esercizio della professione, relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell’ambito dell’edilizia.
La valutazione Aedes redatta secondo il procedimento descritto è condizione abilitante per l’ottenimento dei contributi previsti dal D.L. 189/2016 – Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma.
L’istanza, accompagnata dalla valutazione va presentata al Comune di Terni tramite protocollo informatico o a mano all’Ufficio Protocollo entro 30 giorni dalla notifica della condizione di non utilizzabilità.
“A fronte di circa 600 richieste inoltrate all’Amministrazione dall’inizio della crisi sismica – dichiara l’assessore alla Protezione Civile Stefano Bucari – sono stati effettuati, ad oggi, 362 sopralluoghi. Dagli elenchi degli esiti delle schede Fast, approvati e posti in pubblicazione, risultano agibili 182 edifici e 15 non utilizzabili. I restanti sopralluoghi sono stati eseguiti mediante la compilazione della scheda AeDes”.
Ecco i risultati: 105 edifici agibili, 60 edifici non agibili, di questi 6 definiti inagibili con provvedimenti, 28 parzialmente inagibili, 25 totalmente inagibili e 1 inagibile per rischio esterno.
“Le procedure di verifica – prosegue Stefano Bucari – sono state svolte nell’ottica della massima sicurezza e confermano la direzione intrapresa da questa Amministrazione di procedere con trasparenza”.
C’è tempo fino al 28 febbraio per presentare nuove richieste di sopralluogo per verifiche di agibilità su apposito modello accompagnato da perizia asseverata che comprovi la presenza di danni nell’edificio e il nesso di causalità diretto tra i danni e l’evento sismico, a firma di un tecnico professionista, o da ordinanza sindacale di sgombero. La documentazione dovrà essere riconsegnata al Comune di Terni tramite protocollo informatico o a mano all’ufficio protocollo. Foto (archivio) RietiLife ©