“Seppur tardivo, il report depositato ieri dalla Asl 2 in CdS sull’inceneritore Terni Biomassa, è un primo passo, ma ancora interlocutorio” così Andrea Liberati, portavoce Capogruppo M5S Umbria.
“Ora – scrive in una nota Liberati – spetta sicuramente al sindaco di Terni fare la sua parte al fianco di comitati e cittadini, conformemente al parere già depositato nei mesi scorsi.
In tal senso sarà nostra premura verificare che non cali un velo di silenzio, sollecitando tutte le istituzioni, la Regione in primo luogo, a non nascondersi, evitando gli assist in favore di multinazionali di rapina, lavorando esclusivamente in favore dei cittadini e della loro salute”.
“Si deve – continua Liberati – aprire ora una nuova fase di approfondita riflessione, fase non più procrastinabile: nelle valutazioni autorizzative deve essere considerato il contesto ambientale nel quale certi impianti fortemente ammorbanti si vanno ad inserire, applicando il principio di precauzione soprattutto in aree dove sussiste un’evidenza di contaminazione, al fine di tutelare la vita umana.
Occorre poi attivare una sistematica analisi epidemiologica che, rafforzando quanto già emerso con lo Studio Sentieri, coinvolga conseguentemente l’Istituto Superiore di Sanità e l’Associazione italiana registri tumori”.
“Orientati unicamente al bene comune, sospinti soltanto dallo spirito di verità, possiamo dare tutti insieme l’ultima e decisiva spallata a quel muro di negazionismo ambientale che per troppi anni ha soffocato la città di Terni, cancellandone le residue prospettive di rinascita” conclude Liberati insieme a Thomas De Luca, Valentina Pococacio, Federico Pasculli, Angelica Trenta, Patrizia Braghiroli del Gruppo Consiliare M5S Terni.
Foto: (archivio) Terni Life ©