Sarà in scena al Teatro Manini di Narni domenica 29 e lunedì 30 gennaio alle 21, sarà in scena, “L’Ora di ricevimento” con la prestigiosa regia di Michele Placido e l’ interpretazione di Fabrizio Bentivoglio.
Il testo scritto da Stefano Massini racconta con verità e ironia, l’incontro–scontro culturale, sociale e religioso tra le famiglie di una classe di bambini della periferia di Parigi. Nei panni del protagonista, un professore che si rammarica di non riuscire mai a portare alla fine dell’anno tutti i suoi allievi, un artista di rara intensità e sensibilità, Fabrizio Bentivoglio, affiancato dalla Compagnia dei Giovani del Teatro Stabile dell’Umbria.
“Il professor Ardeche è un insegnante di materie letterarie- racconta Massini – un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore e un lucidissimo polemista. Fra le sue passioni svettano Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado.
La scolaresca che gli è stata affidata è ancora una volta un crogiuolo di culture e razze, con l’incognita sempre in agguato di improvvisi crolli; nella convinzione che il vero trionfo sarebbe portare fino in fondo i suoi allievi senza perderne nessuno per strada, il professor Ardeche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora, dalle 11:00 alle 12:00 del giovedì.
Ed è attraverso un incalzante mosaico di brevi colloqui di madri e padri, che prende vita sulla scena l’intero anno scolastico della classe Sesta sezione C, da settembre a giugno.
Al pubblico spetta il compito di immaginare i visi e le fattezze dei giovanissimi allievi, ognuno ribattezzato dal professor Ardeche con un ironico soprannome. Sullo sfondo, dietro una grande vetrata, un grande albero da frutto sembra assistere impassibile all’avvicendarsi dei personaggi, al dramma dell’esclusione sociale, ai piccoli incidenti scolastici di questi giovani apprendisti della vita. E il ciclo naturale della perdita delle foglie e della successiva fioritura accompagna lo svolgersi regolare di ogni anno scolastico, suonando quasi come un paradosso davanti a quel mondo, esterno alla scuola, che di anno in anno è sempre più diverso”.
Foto: Comune di Narni ©