I familiari di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi, i due giovani coniugi orvietani morti nel crollo dell’Hotel Roma ad Amatrice a seguito del sisma del 24 agosto scorso, hanno donato una cucina da campo alla Protezione civile di Orvieto che sta operando nelle zone della Valnerina colpite dal terremoto ed in particolare a Preci, dove oggi si è svolta la cerimonia di consegna.
“Il vostro – ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – è un dono davvero prezioso, segno di come da un grande, profondo dolore può nascere un gesto di aiuto concreto per gli altri. Forse il modo più bello per onorare e ricordare la memoria di Barbara e Matteo”.
La presidente Marini ha sottolineato come, al di là del valore morale del gesto dei familiari di Barbara e Matteo, significative sono le motivazioni: “La Protezione civile siamo noi – ha osservato – in quanto istituzioni, ma anche in quanto singoli cittadini. Tutti dobbiamo possedere conoscenze e competenze che ci mettano nelle condizioni di poter affrontare al meglio i diversi rischi, da quello sismico a quello idrogeologico. È fondamentale, in caso di emergenze, sapere cosa fare, soprattutto nelle primissime ore, quando in gioco ci possono essere delle vite umane. Altrettanto importante, accanto alla formazione, è la dotazione tecnica della Protezione civile. Per questo il vostro dono è importante – ha detto rivolgendosi ai familiari dei due giovani – perché va a rafforzare anche la dotazione tecnica del nostro sistema di Protezione civile”.
Il sindaco di Orvieto Germani ha ricordato come, dopo l’emergenza vissuta dalla sua città e dagli altri comuni della zona a causa eventi alluvionali del novembre 2012, è “significativamente cresciuta negli amministratori e tra i cittadini l’esigenza di una maggiore presenza della protezione civile. Grazie a quell’esperienza, oggi tutto il comprensorio dell’Orvietano può contare su una protezione civile di grande professionalità”.
Il sindaco di Preci Bellini ha colto l’occasione per ringraziare la protezione civile di Orvieto, ma anche a tutti gli altri che stanno operando per assistere la popolazione. “Il valore della nostra protezione civile – ha detto Preci– lo tocchiamo con mano in situazioni difficili come quella che stiamo vivendo; sono loro, gli operatori della protezione civile, infatti, i primi con i quali la gente colpita, danneggiata e allarmata è in contatto in occasione di emergenze”.
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