Si è conclusa con ieri, al Caos di Terni, Museomix, la gara creativa che ha coinvolto 17 luoghi del mondo. Quattro i musei che hanno voluto essere pionieri e testare questo format già collaudato in altri Paesi: il museo Tolomeo di Bologna, il museo Carlo Zauli di Faenza, il museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e il CAOS – centro arti opificio Siri – di Terni. Una tre giorni di grande lavoro per la squadra di comunicatori, designer, maker, programmatori informatici, esperti delle collezioni e mediatori culturali, riuniti in équipe da sei persone, con competenze diverse nel museo (LEGGI).
“Tra gli obiettivi – dichiara Indisciplinarte, impresa culturale che gestisce gli spazi museali – il più concreto ed evidente è quello di dotare il museo di nuovi strumenti tecnologici o percorsi di visita creativi e animati che ne possano migliorare la fruibilità (nelle edizioni passate si sono sviluppati prototipi che sfruttavano, tra le altre cose, realtà aumentata, ologrammi, riproduzioni audio-video, piattaforme Arduino, beacon). Scopo della tre giorni è rendere sempre più interattivo l’approccio con le collezioni. Ma un museo che decide di farsi “remixare”, mira anche a un risultato a più lungo termine: sperimentare un nuovo modo di vivere spazi e collezioni, aprirsi al confronto con nuovi professionisti”.
Foto: TerniLife ©