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REFERENDUM COSTITUZIONALE, A TERNI LA CGIL SPIEGA LE RAGIONI DEL SUO NO

“L’Italia ha bisogno di ricreare partecipazione, non di ridurne gli spazi, non di un ulteriore accentramento di potere. Per questo la Cgil ritiene sbagliata e dice no all’ipotesi di revisione costituzionale avanzata dal governo e sottoposta a referendum del 4 dicembre”. Lo ha detto intervenendo oggi a Terni, davanti al gruppo dirigente del sindacato provinciale, riunito all’hotel Garden, Danilo Barbi, segretario della Cgil nazionale.
Barbi – affiancato dal segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli, e dal segretario provinciale Mauro Bottinelli – ha parlato dell’ipotesi di modifica sottoposta a referendum come di “un’idea un po’ pasticciata, ma che alla fine si risolve in un chiaro tentativo di centralizzazione delle decisioni. Un’idea che non ci piace”. 
Secondo il segretario Cgil, “il rischio è quello di un trasferimento di poteri dal Parlamento al governo e dalle Regioni allo Stato centrale”. “L’esatto contrario di quello di cui ha oggi bisogno il paese – ha aggiunto – ovvero di partecipazione, e non di rafforzare ulteriormente la distanza che esiste tra il paese e il suo governo” .
Questo non significa, ha precisato Barbi, che la Cgil sia contraria al superamento del bicameralismo perfetto e alla modifica del rapporto tra Stato e Regioni. “Siamo contrari a questa modifica pasticciata – ha spiegato ancora il segretario – la Costituzione si può cambiare, certamente, ma non in questa maniera. Quello che serve al paese è un profondo rinnovamento della politica attraverso la partecipazione”.
Foto: Cgil Umbria ©

 

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