Dopo l’accertamento degli sforamenti da parte di Arpa e la conferma di Usl Umbria 2 è scattata l’ordinanza del sindaco Di Girolamo su cinque pozzi della conca ternana interdetti a causa della presenza di tetracloroetilene nell’acqua. Il divieto di utilizzo dell’acqua sia per uso umano che animale riguarda i pozzi di strada del Monumento 6 , Maratta alta 13, via Bellini, via Lessini e via Carducci. Intanto, comunicano da Palazzo Spada, “proseguono le analisi da parte di Arpa e l’ordinanza rimarrà in vigore a scopo PRECAUZIONALE fino a nuova comunicazione. Il punto –spiegano in comune – è trovare l’origine dell’inquinamento ma in un territorio con un tipo di orografia alquanto complessa come quello ternano diventa difficile. In ogni caso Arpa e Usl si stanno muovendo in questa direzione affinché il problema si risolva alla radice”.
“Le ordinanze che sospendono le attività dei pozzi fino al ripristino delle condizioni e al rientro dei parametri nei limiti previsti dalla legge – dichiara l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti- sono un atto dovuto adottato a seguito delle analisi periodiche che Arpa e Usl, gli enti preposti al controllo svolgono ciclicamente e inviano all’Amministrazione. La misura si ispira al principio precauzionale, approccio cautelativo ampiamente utilizzato da questa Amministrazione. Abbiamo già incaricato Arpa e Usl – prosegue l’assessore Giacchetti- di ripetere le analisi al fine di monitorare se e quando i pozzi potranno essere riaperti. Ribadiamo – conclude l’assessore – quanto già emerso nel Tavolo Tecnico Comunale in merito all’esigenza di un approfondimento settoriale di verifiche ispettive tese a dimostrare l’origini delle fonti inquinanti che generano la contaminazione diffusa delle falde ternane”.
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