(di Roberta Falasca) L’inchiesta della Procura di Perugia sul caso mense, rispetto a gravi difformità e irregolarità riscontrate a carico delle aziende detentrici dell’appalto di refezione scolastica, che vede tutt’ora a vario titolo 13 persone iscritte nel registro degli indagati: cibo contaminato da stafilococchi e in cattivo stato di conservazione, somministrazione di prodotti difformi dal capitolato, occultamento di gravi negligenze nello svolgimento di precedenti servizi, ha evidenziato eventi che a Perugia, nei precedenti anni di gestione direttamente controllata dai genitori, non si erano mai verificati.
“D’altra parte – spiega il comitato Cosec – la notizia non ci sorprende, visto che a seguito dei controlli su scala nazionale richiesti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al centro Italia era andato il triste primato del maggiore numero di irregolarità riscontrate, con una percentuale del 27% sulle mense oggetto d’indagine. Per il Cosec non è stata una sorpresa. Infatti già da approfondimenti che facemmo, sia tramite la rete nazionale dei commissari mensa che sulle testate giornalistiche locali reperibili, si evidenziavano diverse non conformità in molte mense. Per questo il Cosec fu sempre contro la totale privatizzazione del servizio di refezione scolastica a favore del mantenimento almeno dell’attuale sistema di gestione misto, non per motivi ideologici o strumentali come qualcuno ci accusava, ma solo per consapevolezza e conoscenza e, purtroppo, la storia ci da ancora una volta ragione. Per questo chiediamo ancora una volta all’amministrazione di ritornare sui suoi passi e di lasciare in essere l’attuale sistema di gestione misto, (i fatti di questi giorni hanno messo i genitori ternani in un forte stato di preoccupazione, vista la presenza nel servizio di refezione scolastica di Terni di una delle ditte imputate dei pesanti capi d’accusa). Inoltre, ci chiediamo, e chiediamo all’amministrazione, come sia possibile che nonostante i numerosi controlli effettuati da parte dei genitori sull’attuale gestione ternana e a fronte di più irregolarità segnalate agli organismi comunali direttamente competenti, non ci risulti ad oggi, alcuna sanzione pecuniaria inflitta da parte del Comune alla ditta appaltante in questi anni di servizio? Forse anche grazie ad una particolare flessibilità adottata nella stesura del capitolato, su tale tema? Dinanzi a notizie tanto allarmanti come quelle dei fatti di Perugia il Co.Sec ha ritenuto doveroso presentare una richiesta ufficiale all’amministrazione, circa lo stato di fatto della bozza di Capitolato relativa alla gestione del servizio di refezione scolastica per Terni e la predisposizione delle relative proposte presentate e approvate nella seduta di consiglio del 31 maggio 2016. In particolare chiediamo che venga portata a rapida discussione consiliare, l’istituzione della “Rappresentanza Cittadina dei Comitati Mensa” e del relativo regolamento presentato: riteniamo infatti che la “Rappresentanza Cittadina” con funzioni di Audit, costituisca un primo importante presidio contro i rischi di eventuali degenerazioni del servizio di refezione scolastica e che debba essere attuata in vista dell’avvio dell’a.s. 2016/2017. Riteniamo inoltre necessario che venga dato seguito a quanto dichiarato e quindi ad avvenuta stesura del capitolato d’appalto, che si renda disponibile la consultazione dello stesso ai sottoscritti e ai soggetti interessati in tempi congrui, per un approfondimento partecipato e pubblico, prima dell’avvio dell’iter di approvazione. In ultimo continuiamo a non comprendere il perchè, anche a fronte di una paventata morosità da parte del comune nei confronti del gestore, dell’ennesima sospensione del servizio di consegna dei bollettini per il pagamento del servizio di refezione scolastica per l’anno scolastico 2015/2016. Non è più accettabile questo disservizio, che si somma al ritardo già regresso nei mesi precedenti e che ha portato il Comune ad emettere bollettini a copertura delle spese, solo fino al mese di gennaio 2016. Risultano ad oggi, a neanche due mesi dalla riapertura delle scuole e quindi del servizio di refezione scolastica, ancora non consegnati 5 bollettini, a copertura dei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno; per un valore massimo di euro 385,00 (calcolato su fascia ISEE massima per un valore di € 77,00/mese). Riteniamo non più tollerabile che questo disservizio tutto interno al Comune ricada completamente sulle famiglie. Quindi chiediamo che vengano immediatamente emessi i bollettini e che venga elaborato un piano di rientro, al fine di evitare che le famiglie si trovino costrette a pagare in una unica soluzione il costo mancante, oppure, a non vedersi garantito il servizio di refezione scolastica per insolvenza (con una ricaduta grave sia sulle famiglie che sul Comune per mancati incassi). I disservizi non possono ricadere sull’utenza”.
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