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FESTA FIOM CGIL, CAMUSSO AL GAZZOLI: “IN 115 ANNI NON ABBIAMO CAMBIATO NÈ NOME NÈ BANDIERA”

Presente la segretaria nazionale Cgil, Susanna Camusso, ieri, a Terni per i 115 anni della Fiom Cgil. Sul palco dell’auditorium Gazzoli come sempre ha detto la sua. E’ vero il momento non è dei migliori “ma si tratta pur sempre di un compleanno e 115 anni porta bene – dichiara Camusso – Siamo una delle poche organizzazioni di massa di questo paese che non ha avuto bisogno né di cambiare nome né di cambiare bandiera. E tutto questo esprime l’orgoglio della propria storia e la convinzione che le cose le possiamo continuare a fare”.

Fiom Cgil significa ripercorrere le grandi storiche battaglie e tra queste, prima tra tutte, la conquista del contratto nazionale del lavoro

Il contratto è stato riconquistato in tante stagioni ed è sempre stato uno dei grandi punti di scontro perché rappresenta il luogo delle tutele per il diritto universale dei lavoratori di una categoria. “Quindi – spiega Camusso – avere quella dimensione è una delle condizioni per impedire che sulla pelle dei lavoratori avvengano delle forme di concorrenza sleale. E anche questa è una stagione per la riconquista del contratto nazionale”.

“La proposta che Federmeccanica ha messo da qualche mese sul tavolo è una proposta che nega l’essenza del contratto nazionale del lavoro – continua la segretaria nazionale Cgil – . Sostanzialmente dice che il contratto è al massimo un punto di riequilibrio a posteriori per coloro che non hanno avuto aumenti retributivi. La stessa Federmeccanica dice che il contratto nazionale determinerà un miglioramento per il 4- 5 % dei lavoratori che vuol dire esplicitamente mettere in concorrenza tra di loro i lavoratori rispetto alle condizioni e  utilizzare le condizioni dei lavoratori come l’elemento su cui si fanno concorrenza le imprese”. Tutto questo significa che, malgrado si parli di aumenti contrattuali e di ripresa, in realtà non c’è una redistribuzione equa della ricchezza al sistema lavorativo. Dunque non c’è ripresa.

I metalmeccanici stanno in questi giorni facendo il secondo grande sciopero della categoria e con risultati molto significativi sia nello sciopero che nelle forme di blocco degli straordinari e di altre iniziative. “E’ chiaro – conclude Camusso – il messaggio delle piazze di questo giorni dice: “noi il contratto lo vogliamo. Lo vogliamo perché pensiamo che migliorare il lavoro sia una delle armi fondamentali per immaginare la ripresa di uno sviluppo del Paese; perché tutti quelli che hanno teorizzato un ribasso e queste modalità che abbiamo conosciuto in tutti questi anni sono gli stessi che ci hanno portato alla grande crisi e se vogliamo traguardare una condizione differente pensiamo che ci voglia una buona condizione del lavoro, del salario”.

Questa volontà rappresenta la vera possibilità per una ripresa economica.

Foto: TerniLife ©

 

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