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Inaugurazione anno giudiziario: l’intelligenza artificiale utilizzata per l’analisi dei dati nella relazione del Procuratore Generale di Perugia

In preparazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, il Procuratore Generale di Perugia ha fatto il quadro della situazione del distretto in una analitica relazione per il periodo tra il giugno 2023 ed il luglio 2024. Il documento ha sfruttato sistemi di Intelligenza Artificiale nell’elaborazione dei dati e delle informazioni, poi sempre verificati e controllati dall’azione umana. Ciò in forza di un progetto innovativo, autorizzato dal Ministero di Giustizia ed esempio unico nel quadro nazionale.

Nella relazione si indicano i fenomeni criminali della regione, distinti nei tre circondari di Perugia, Spoleto e Terni oltre alla criminalità minorile. Le tipologie criminose sono, in tutto il distretto,  essenzialmente simili e costituite da reati di codice rosso, in materia di traffico di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio, in particolare furti in abitazione.

Il Procuratore Generale di Perugia ripercorre i principali progetti portati avanti dall’Ufficio nell’anno di riferimento in collaborazione con le Procure, oltre che con la Corte d’Appello di Perugia. Tra questi, il Notiziario Mensile che viene pubblicato sul sito internet e che riporta in forma anonima il report di decine di decisioni della Corte d’Appello perugina nonché dei focus mensili sulla giurisprudenza del territorio; la Banca dati di Merito, il cui progetto è stato recepito dal Ministero a livello nazionale, dove è rintracciabile un numero elevato di decisioni dei Tribunali e della Corte d’appello, con collegamenti ipertestuali che ne consentono di apprezzare lo sviluppo lineare, sino in Cassazione.

Inoltre, in collaborazione con l’Ufficio distrettuale requirente per l’innovazione, sono stati elaborate e messi a disposizione delle Procure i dati statistici dei procedimenti penali sopravvenuti ed esauriti dagli uffici requirenti umbri dal 1° luglio 2023 sino al 30 giugno 2024. Per la prima volta si è effettuato uno specifico approfondimento sulle tipologie di reato, verificando l’esito e la tenuta dell’accusa  fino al giudizio di appello.

Dall’analisi dei dati riferiti al territorio, appare, in sintonia con quanto emerso anche in occasione della precedente inaugurazione dell’anno giudiziario, che gli uffici giudiziari si sono concentrati in particolare sui reati di “codice rosso” e quelli legati al traffico di sostanze stupefacenti e ai furti in abitazione, che sono radicati nel territorio da decenni. È stato lanciato un allarme sulla criminalità minorile, considerata un sintomo di un disagio sociale più profondo. Questo fenomeno è particolarmente presente nelle aree urbane come Perugia, Terni, Foligno e altre città umbre.

La presenza di organizzazioni criminali, spesso di matrice etnica straniera, che controllano il traffico di droga, indica una possibile infiltrazione della criminalità organizzata nel territorio. Anche se non ci sono stati casi di scioglimento di enti locali per infiltrazioni mafiose, appare necessario monitorare attentamente il fenomeno, soprattutto per quanto riguarda il riciclaggio finanziario tramite criptovalute.

Da evidenziare che gli uffici giudiziari perugini sono gravati da processi complessi, come quelli che coinvolgono magistrati del distretto romano. La limitata disponibilità di risorse umane e materiali rende difficile gestire questi processi in modo efficiente.

Un’indagine della Procura di Perugia su un presunto accesso abusivo alla banca dati della Direzione Nazionale Antimafia ha avuto grande risonanza mediatica. Questo ha sollevato questioni delicate riguardo alla segretezza delle indagini.

In sintesi, è emersa la necessità di un’attenzione costante e di risorse adeguate ad affrontare le sfide della criminalità nel territorio umbro, con un focus particolare sulla prevenzione e sull’analisi dei fenomeni criminali emergenti. Nel corso dell’anno di riferimento, sono stati stipulati e aggiornati numerosi protocolli e accordi per affrontare e introdurre delle iniziative a tutela dei soggetti maggiormente esposti.  Protocolli quindi in materia di comunicazione e trasmissione di atti relativi alla violenza di genere e ai reati contro i minori, quello “Libere di essere”, volto a supportare le vittime di violenza. Ancora, il Protocollo per la valutazione delle persone sospettate di abuso o dipendenza da sostanze tossiche, con l’obiettivo di individuare strutture alternative alla detenzione e per l’attuazione del quale la Procura Generale ha promosso a settembre un incontro con i Procuratori del distretto, i direttori e i comandanti del personale di polizia penitenziaria e i responsabili del locale Ufficio Esterno dell’Esecuzione Penale. Quello sulle misure di sicurezza per autori di reato con problemi di salute mentale, che disciplina la collaborazione tra il servizio sanitario e le autorità giudiziarie e di polizia. Altro significativo Protocollo è stato stipulato tra la Procura Generale, le Procure, il CONI e la Procura Generale dello Sport per coordinare le attività in caso di reati di violenza sessuale e abusi commessi in ambito sportivo. Tra l’agosto ed il settembre 2023 sono stati emanati dalla Procura Generale degli orientamenti in materia di violenza di genere. Da ricordare anche il Tavolo Tecnico di Coordinamento Regionale per la Tutela dei Minorenni al quale partecipa fattivamente questa Procura Generale.

Nella relazione alla Procura Generale della Cassazione è stata anche fornita una ricognizione delle questioni organizzative degli uffici requirenti umbre.
Negli ultimi anni, la Procura della Repubblica di Spoleto e quella di Perugia hanno affrontato significative sfide organizzative, principalmente legate alla carenza di personale amministrativo. Questa situazione ha avuto un impatto rilevante sul funzionamento quotidiano degli uffici giudiziari, richiedendo interventi straordinari e soluzioni temporanee per garantire la continuità dei servizi.

La Procura Generale ha svolto un ruolo cruciale, organizzando riunioni con i Procuratori per semplificare le modalità di comunicazione attraverso direttive specifiche.
La Procura della Repubblica di Perugia ha segnalato al Ministero della Giustizia, sollecitato anche dal Procuratore Generale, la grave situazione di scopertura dell’organico amministrativo, aggravata dai pensionamenti degli ultimi anni senza nuove assunzioni. In risposta, il Ministero ha pubblicato un avviso straordinario per l’assegnazione temporanea di personale amministrativo.

La Procura della Repubblica di Spoleto ha beneficiato dell’applicazione temporanea di un assistente giudiziario dalla Procura di Terni e del supporto della Procura Generale per gli adempimenti contabili. Nonostante le difficoltà, gli uffici hanno dimostrato resilienza e capacità di adattamento, garantendo la continuità dei servizi essenziali.

Dal punto di vista organizzativo, è stato avviato il “processo penale telematico”. Sebbene inizialmente limitato alla gestione delle archiviazioni, questo passaggio ha avuto un impatto significativo sul lavoro quotidiano degli uffici di Procura.
Nell’analisi vengono anche affrontati gli aspetti applicativi della circolare CSM sulla organizzazione degli uffici di Procura e alcuni problemi riguardanti l’applicazione della cosiddetta riforma Cartabia.  La nuova circolare del settembre scorso del Consiglio Superiore della Magistratura sulla organizzazione degli uffici di Procura è stata analizzata in vari incontri organizzati dal Procuratore Generale con i Procuratori umbri al fine di individuare una linea comune di interpretazione degli adempimenti previsti. La nuova circolare del CSM introduce importanti novità nella gestione degli uffici di Procura, con un’attenzione particolare sulla tempistica e sul coinvolgimento degli interlocutori istituzionali per una migliore organizzazione e funzionamento degli uffici requirenti.

La riforma Cartabia ha portato a numerose iniziative da parte della Procura Generale di Perugia che ha organizzato vari incontri coi Procuratori per discutere gli aspetti applicativi della riforma. È stato costituito un gruppo di lavoro e durante le assemblee, tenutesi quasi mensilmente nel 2023 e 2024, sono stati fissati i termini per l’invio delle comunicazioni e stilati documenti riepilogativi delle decisioni prese. Sono state emesse varie note e disposizioni per uniformare l’attività degli uffici inquirenti, rispettando l’autonomia dell’esercizio dell’azione penale da parte dei Procuratori.
Accanto ai dati numerici, una parte specifica della relazione alla Procura Generale della Cassazione riguarda il tema dei reati in materia di ‘codice rosso’. L’impegno del Procuratore Generale comporta un costante monitoraggio delle attività portate avanti dagli uffici requirenti del distretto che, periodicamente, inviano allo stesso una ricognizione dei dati sul rispetto dei termini previsti dalla legge per l’adozione delle misure cautelari e l’audizione della parte offesa. Tali comunicazioni sono necessarie al Procuratore Generale per valutare l’adeguatezza degli uffici di Procura nel fare fronte con tempestività alla trattazione dei procedimenti riguardanti questa delicata materia e al fine di valorizzare le buone prassi, nel rispetto dell’autonomia dei singoli uffici. I dati raccolti servono inoltre per stilare delle relazioni semestrali da inviare alla Procura Generale della Cassazione.

Altra tipologia di reati attenzionati, è quella riguardante le violazioni ambientali, i cui procedimenti rivelano un numero assai  elevato di archiviazioni.

Altra problematica affrontata nella relazione, quella legata al riconoscimento della genitorialità per coppie omoaffettive nel distretto di Perugia. Durante una riunione tenutasi lo scorso giugno, il Procuratore Generale ha chiesto ai Procuratori di segnalare eventuali casi particolari. Le criticità principali riguardano il riconoscimento della genitorialità per coppie omosessuali che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita eterologa all’estero. Già nell’ottobre 2023, a seguito di una nota della Procura Generale della Cassazione, erano state verificate le attività degli uffici di Procura su questo tema.

Il testo integrale della relazione è rinvenibile sul sito internet della Procura Generale

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