E’ stato varato un piano per far fronte al problema dell’emergenza abitativa. L’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’ufficio Edilizia residenziale sociale (ERS), incaricato di individuare diverse modalità di intervento a fronte delle varie tipologie di situazioni legate al disagio abitativo quale conseguenza della situazione di criticità economica, sociale e lavorativa, mette in campo una serie di interventi multilivello. Le azioni, volte alla prevenzione e al sostegno del disagio e dell’emergenza abitativa, rispondono a un modello di rete sulla base di accordi e protocolli operativi con le organizzazioni di settore al fine di dare risposte complementari e soluzioni concrete. Un progetto che accanto al Comune vede la Fondazione Carit e l’associazione San Martino. “Ferma restando – dichiara il vicesindaco con delega al Welfare Francesca Malafoglia – la distinzione tra emergenza abitativa vera e propria, che richiede un intervento immediato come soluzione di primo livello e tempi serrati e disagio abitativo che, costituisce una difficoltà cui rispondere con soluzioni di intervento pianificabili e programmabili al fine di evitare che il problema si trasformi, poi, in emergenza abitativa, gli interventi multilivello, elaborati prevedono diverse macro aree di azione”. Per l’esattezza tre: la programmazione e pianificazione di metodologie e azioni innovative; la creazione di una struttura comunale di riferimento degli interventi ai vari livelli; la collaborazione con la rete territoriale pubblica e privata. Tra i progetti: il Pronto Intervento Sociale, forma di accoglienza residenziale di breve durata – massimo trenta giorni – rivolta a nuclei familiari in emergenza abitativa che richiedono un tempo limitato di ospitalità in attesa di soluzioni abitative già improntate o da ipotizzare; il piano Affidi Solidali, presentato dall’associazione San Martino alla Fondazione Carit, destinato a 25 nuclei familiari – per una durata di massimo 12 mesi- fornisce un sostegno economico alla locazione a favore dei nuclei familiari sottoposti a procedure di sfratto che presentino morosità incolpevole o procedure di sfratto. Valore globale del progetto euro 100.000,00 di cui 80% a valere sul finanziamento Carit, il 20% a valere quale contributo del Comune di Terni. “Tra gli obiettivi prefissati – aggiunge il vicesindaco – c’è l’avvio di un percorso condiviso con le rappresentanze sindacali degli inquilini e dei proprietari immobiliari per la realizzazione di azioni di mediazione, a diverso titolo e forme di collaborazione volte a favorire l’incontro tra domanda e offerta abitativa con l’opportunità di rivedere gli accordi territoriali di stipula dei contratti di locazione al fine di ridurre i canoni praticati sul territorio, creando un meccanismo che consenta una corrispondenza più utile a favore dei nuclei che rientrano nel target dei progetti o che rispondano ad altri target quali le donne vittime di violenza domestica”. Altro tipo di mediazione previsto è rappresentato da un’offerta “pronto uso” mediante la predisposizione di un elenco di proprietari disponibili a locare la propria proprietà a condizioni particolari- canoni ridotti, rinuncia del deposito cauzionale, termine di durata della locazione- o riduzione della Tasi della seconda casa, nel caso in cui i proprietari accettino di stipulare una delle forme di canone concordato. In questo caso si parlerà di Baratto Amministrativo.
“Ritengo che il modello di rete basato sulla collaborazione tra tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di dare risposte concrete a problemi legati ai disagi abitativi – conclude Francesca Malafoglia – sia la strada migliore per trovare soluzioni operative. La pianificazione degli interventi a sostegno abitativo non può che non essere condivisa con le organizzazioni di settore, con l’Amministrazione e con i cittadini. Siamo convinti che la città risponderà come ha sempre fatto, con responsabilità e altruismo”. Foto: (archivio) TerniLife ©