Terni è settima tra le 30 città più inquinate d’Italia. A dirlo è uno studio di Legambiente che nel dossier Mal’Aria ha comunicato le città italiane più inquinate in conformità a un’analisi dei giorni di superamento di livelli di ozono nell’aria. In testa Parma e Frosinone con oltre venti giorni, a seguire: Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Terni, Asti, Monza, Torino, Cremona, Lodi, Milano, Reggio Emilia, Ferrara, Mantova, Pavia, Rovigo, Verona, Piacenza, Ravenna, Alessandria, Brescia, Roma, Benevento, Napoli, Bologna, Aosta, Lucca, Modena.
Tra i fattori che contribuiscono all’inquinamento:
1) il posizionamento geografico, in particolare se le città si trovano in prossimità di aree industriali;
2) il riscaldamento delle abitazioni e lo smog legato all’eccessivo utilizzo dei mezzi di trasporto su gomma (in Italia si stimano 65 automobili ogni cento persone, contro la media europea di 48 automobili).
L’Italia registra il più alto numero di morti premature a causa dell’inquinamento da ozono (3.400 solo nel 2011), mentre salgono a 64mila le morti causate dalle polveri sottili, dopo la Germania. Sono tanti i pericoli legati all’inquinamento, pericoli che coinvolgono soprattutto soggetti particolari come bambini e asmatici: irritazione delle vie respiratorie e delle mucose, asma, bronchiti, edemi polmonari, allergie e la formazione di tumori.
Cosa fare? Innanzitutto ridurre tutto ciò che ne è la causa attraverso un intervento da parte della politica le cui azioni dovrebbero aiutare ma anche formare i cittadini. Dunque agire riducendo l’utilizzo di automobili, puntando su energie rinnovabili, diminuendo le emissioni industriali, ridisegnando le città per renderle più fruibili da pedoni e ciclisti. Certo, queste sono solo alcune delle soluzioni a sostegno della salute ma sono pur sempre un inizio. Foto: ( archivio) TerniLife ©