In un comunicato stampa il gruppo di tifosi del Centro Coordinamento Ternana Club ha espresso tutto il proprio dissenso sull’operato del club.
“Ci sono limiti al di là del quale il senso di responsabilità, unito all’amore viscerale per maglia ed i colori, non possono sopportare oltre. Non bastasse una retrocessione evitabilissima “regalata” a città e tifosi. Non bastasse uno stallo immotivato e preoccupante del progetto stadio/clinica, che aspetta da tempo le decisioni della proprietà Ternana Calcio – si legge nella nota del Cctc -. Non bastasse un progetto sportivo a tutt’oggi inesistente e che è ormai chiaro a tutti che vedrà, in luogo di fantomatiche “ambizioni sportive” sbandierate solo a parole, l’ennesima stagione di ridimensionamento, comportamento altamente offensivo per una tifoseria che nonostante tutto aveva aperto un credito al buio con la società, per una piazza verso la quale sarebbe stato doveroso presentarsi quest’anno non solo con le scuse (sempre sottaciute) ma con programmi come minimo “risarcitori”.
Abbiamo dovuto subire una presentazione delle maglie e soprattutto della campagna abbonamenti a “porte chiuse”, in faccia ai tifosi, l’unico motore di amore e sviluppo del progetto Ternana circostanza mai accaduta prima almeno negli ultimi decenni di una gloriosa storia sportiva tra l’altro tra pochissimo centenaria.
Abbiamo dovuto subire inoltre l’assenza ingiustificata di un Presidente che nonostante adotti sempre la formula della cortesia e delle buone maniere di forma, nella sostanza risulta essere privo della capacità di incidere in modo decisivo sui piani della società.
Per quanto riguarda l’assenza in momenti fondamentali nessun “impegno di lavoro” giustifica lo sgarbo ad una piazza che lo ha accolto e sostenuto fino all’indecente spareggio perso, e verso la quale erano doverose parole di scuse e soprattutto assunzione di impegni concreti per un campionato da protagonisti.
Il tutto condito da dichiarazioni di circostanza che sanno di presa in giro, a fronte di ingressi nei quadri societari amministrativi di figure che non si capisce venute a fare cosa, e di uscite di figure tecniche fondamentali (leggasi Capozucca, senza aver nulla contro Mammarella al quale auguriamo un grande in bocca al lupo), per la costruzione della squadra che è la cosa più importante che interessa a noi tifosi.
Non possiamo minimamente più tollerare che si continui a giocare e strumentalizzare una passione sportiva e un patrimonio culturale e di appartenenza, che la Ternana riveste per questo territorio e che esorbita rispetto al mero ambito calcistico.
Pretendiamo chiarezza immediata ed atti concreti che testimonino innanzitutto rispetto per tutto ciò, e che dimostrino senza tema di smentita, di possedere la volontà e la forza economica per poter sostenere tutto questo, o in caso contrario, si lavori in tempi rapidi per individuare soggetti a cui cedere la proprietà che possano garantire programmi che tifosi, città, storia e blasone meritano e impongono. Non regge più per nessuno la scusa tipica “i soldi sono i miei ed il giocattolo è mio”, uno perché gli investimenti sembrano non supportare un progetto minimo di sostenibilità, tanto da mettere a rischio le categorie come è già successo, e lo sviluppo stesso della società come sembrerebbe evincersi da cronache ed articoli di stampa. “Il giocattolo” non è e non può essere uno strumento di convenienza per altri fini se non quelli sportivi ,ma è un patrimonio sociale della città.
Giunti a questo punto di indeterminatezza chiediamo anche che il Sindaco Bandecchi, in ragione delle responsabilità che derivano dal ruolo di primo cittadino, nonché anche di ex presidente che al gruppo Guida ha ceduto, si faccia parte diligente e promuova una azione di verifica e di stimolo che abbia come risultato finale quello di portare la nostra amata Ternana fuori dalla palude in cui l’avete fatta finire” conclude la nota del Gruppo coordinamento Ternana Club.