Una madre preoccupata per il figlio, dopo aver ricevuto un messaggio WhatsApp contenente la richiesta di denaro per far fronte a un problema finanziario, ha effettuato alcuni bonifici per un importo complessivo di € 33.000 in favore di alcuni conti correnti e, soltanto dopo essere riuscita a parlare con il figlio che si trovava all’estero per motivi di lavoro, ha realizzato di essere stata truffata.
La donna si è rivolta alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Terni che, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rieti, ha avviato immediatamente le indagini.
L’articolata attività di analisi del flusso finanziario e il tempestivo interessamento di diversi istituti bancari, ha consentito al personale della specialità di individuare quattro beneficiari, destinatari delle transazioni fraudolente, tutti residenti nel nord Italia, alcuni dei quali insospettabili, e di recuperare una sostanziosa parte del denaro illecitamente sottratto alla donna.
Al termine delle prime indagini la Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà i soggetti per il reato di truffa aggravata e ha sequestrato i conti correnti interessati, sottraendone la disponibilità agli autori del reato.
La Polizia Cibernetica invita a prestare attenzione a questo tipo di truffe, che sfruttano la vulnerabilità delle persone per carpire loro denaro. In caso di dubbi, è consigliabile contattare le Forze dell’Ordine per evitare tali condotte criminose.
Consigli per evitare di essere vittime di truffe:
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Non rispondere mai a messaggi o e-mail sospette, anche se provengono da numeri o indirizzi che sembrano familiari.
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Non fornire mai dati personali o bancari a persone che non si conoscono.
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Prima di effettuare qualsiasi bonifico, contattare il presunto beneficiario per vie dirette per accertarsi che sia lui il reale richiedente del denaro.
La Polizia Cibernetica è a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e consigli su come proteggersi dalle truffe online.