“A distanza di quasi ventiquattro ore dall’approvazione in prima lettura in Senato del ddl sull’autonomia differenziata voluto dal governo Meloni, registriamo un silenzio assordante da parte di tutti i partiti di centrodestra umbri. Eppure, proprio loro, oggi al governo della Regione, sono tra i diretti interessati della sciagurata riforma. Una legge che – se approvata – si tradurrà in un progressivo arretramento dello Stato sui servizi offerti ai cittadini, la cui gestione sarà demandata alle regioni che dovranno farvi fronte autonomamente. Si tratta di una legge molto pericolosa che causerà l’aumento del divario tra le regioni, soprattutto tra regioni di maggiore e di minore dimensione e popolazione. Solo le prime, infatti, avranno la possibilità di disporre di più risorse, erogando, quindi servizi qualitativamente o quantitativamente più elevati. Tra chi subirà il peso di questa scellerata legge c’è anche l’Umbria. Mi chiedo se i partiti di centrodestra umbri stiano pensando a come la nostra regione possa sopravvivere con un’economia stagnante e come possa far fronte a tutte le competenze che le saranno delegate come ad esempio in tema di infrastrutture e di energia. Un danno potenzialmente incalcolabile per i cittadini ma anche per le imprese del territorio, che rischiano di dovere scontare un gap competitivo non più soltanto rispetto alle imprese degli altri Paesi europei, ma anche rispetto a quelle delle regioni del nord”. Lo afferma con una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.