“Le parole e i toni utilizzati nel dibattito del Consiglio Comunale di Terni non corrispondono alla cultura della collettività Umbra tutta, laddove negli anni – con un costante lavoro di rete – sono state portate avanti campagne di sensibilizzazione, convegni, formazione, istituzioni di numeri di telefono di pronto intervento e aiuto, case rifugio, centri antiviolenza: tutte azioni mirate a ridurre il fenomeno della violenza di genere intesa in tutte le sue forme ( stalking, violenza sessuale, violenza psicologica, abusi, mobbing, e abusi sui posti di lavoro …)”. È quanto afferma la presidente del Centro regionale per le Pari opportunità (CPO) della Regione Umbria, Caterina Grechi, intervenendo a nome del CPO.
“In particolare – prosegue – occorre ribadire un concetto cruciale: la violenza sulle donne nasce e cresce su radici culturali e sociali precise, sulla pervasiva persistenza di stereotipi di genere che vanno prima di tutto riconosciuti per poi essere eradicati; stereotipi che serpeggiano nel nostro senso comune, nel nostro linguaggio e nelle nuove forme di comunicazione. In questo senso – conclude – le recenti considerazioni del Primo Cittadino di Terni rappresentano -nella forma e nella sostanza- un luminoso esempio di ciò che si auspica possa cadere in disuso nei costumi, nella sensibilità e nel linguaggio – tanto più quello all’interno delle Istituzioni!”.