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Natale a Calvi dell’Umbria, tra eventi, presepi e “Murales”

Un’occasione speciale per favorire l’inclusione e trascorrere un pomeriggio tutti insieme. Si chiama “Buon Natale in tutte le lingue del mondo” ed è l’evento che ha come oggetto quello di unire usanze diverse e rafforzare i vincoli di amicizia tra bambini italiani e stranieri. L’appuntamento torna anche quest’anno a Calvi dell’Umbria nella settimana che precede la festa più importante dell’anno. Si tratta di un evento dedicato ai bambini ed alle famiglie dei numerosi immigrati che vivono nella cittadina posta nel punto più meridionale dell’Umbria. È la Pro Loco ad organizzare l’appuntamento che ha come scopo quello di agevolare, in questo particolare periodo dell’anno, l’inclusione e la concordia fra persone di diverse etnie. L’incontro tra bambini e ragazzi avrà luogo giovedì 21 dicembre, a partire dalle 16,30 presso la Taverna del Monastero. Qui le famiglie dei partecipanti potranno portare un piatto tipico natalizio della loro terra e condividerlo con gli altri. Questo permetterà a tutti di scoprire le tradizioni gastronomiche di tanti Paesi europei e non solo. Alla festa “multietnica” saranno presenti anche i bambini della scuola dell’infanzia di Calvi. Tombola, animazione, giochi per i più piccoli ed incontro interculturale culinario, con bambini e genitori di diverse nazionalità presenti nel territorio calvese.

Per rimanere in tema natalizio, chiunque deciderà di visitare Calvi in questo periodo, potrà approfittare della presenza dei tanti “Murales”, che hanno per tema proprio quello della Natività. I murales sono stati realizzati da numerosi artisti italiani e stranieri a partire dalla fine degli anni ’60 nei vicoli e nelle piazzette del borgo.

Accanto a questa originale realtà c’è poi la presenza permanente dell’antico presepe monumentale in terracotta policroma, in piazza Mazzini, all’interno dell’antica sede della Confraternita di Sant’Antonio. Nel catino absidale è collocato il presepe monumentale in terracotta policroma composto da più di trenta statue e realizzato tra il 1541 ed il 1546 dai fratelli abruzzesi Giacomo e Raffaele da Montereale. Ai lati del catino, in due nicchie, sono collocate le statue di Sant’Antonio Abate e di San Rocco, patroni della confraternita stessa ed invocati contro la peste. L’attuale collocazione del presepe non è quella originale: infatti, per consentire la realizzazione del retrostante coro del monastero, negli anni quaranta del Settecento fu necessario accorciare questa chiesa ed il presepe venne smontato e poi ricollocato nella nuova abside su due livelli, in maniera analoga a come si trovava originariamente. Nel registro inferiore è rappresentata la Natività: al centro della scena sono collocati San Giuseppe e la Madonna inginocchiati e adoranti il Bambino Gesù. Sulla sinistra è presente un suonatore di cornamusa, mentre sulla destra due contadine. Alle spalle del gruppo centrale sono collocati quattro angeli. È evidente la disparità qualitativa tra le figure della Madonna, di San Giuseppe e della giovane contadina, riferibili ai maestri, rispetto alle altre, opera invece degli allievi. Il secondo registro contiene il Corteo dei Magi in viaggio verso Betlemme ed è diviso in due gradoni: su quello inferiore ci sono i tre Re Magi a cavallo recanti i doni, su quello superiore è invece collocato un corteo di sei figure, in parte a piedi e in parte a cavallo, una delle quali addirittura rivolta verso l’interno della rappresentazione. Quattro angeli musicanti sono sospesi dalla volta sulla scena. Particolare è la presenza di una figura maschile seduta sul bordo del catino absidale superiore, con le gambe penzolanti nel vuoto: questa è stata interpretata sia come un giovane intento a togliersi una spina dal piede, tema ellenistico e classico, sia come il diavolo nell’atto rabbioso di strapparsi un piede per la nascita del Salvatore. Dopo i recenti lavori di restauro sono stati riportati alla luce anche due affreschi del XVI secolo raffiguranti uno Sant’Agata e San Biagio e l’altro Sant’Antonio Abate e Santa Lucia, appartenenti all’originale decorazione pittorica della Chiesa. Il presepe è visitabile tutto l’anno ma in questo periodo è meta di un gran numero di turisti.

Il tema dei presepi da diversi anni si è arricchito di un ulteriore elemento, grazie alla mostra di presepi artistici, aperta dall’8 dicembre al 6 gennaio 2024, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 nei giorni festivi e prefestivi. Sin dalla prima edizione la mostra è stata allestita sulla sommità della torre di Palazzo Ferrini, in quella sala che viene chiamata l’Altana. La sala si sviluppa su una superficie di circa 200 metri quadrati ed ospita tutti i presepi realizzati, a partire dal 1992 da Mario Racanicchi, uno dei tanti calvesi trasferitisi a Roma, ma rimasti molto attaccati al proprio paese di origine. L’attività di Mario, venuto a mancare nel 2010, viene da alcuni anni portata avanti dal figlio Antonio e dal cognato di quest’ultimo. Le opere esposte, in tutto 20 presepi, hanno in larga parte come tema Calvi, con i suoi scorci ed i suoi angoli caratteristici. Si tratta di presepi realizzati in modo pregevole che vengono apprezzati dai tantissimi visitatori che ogni anno, in questo periodo, salgono al terzo piano di Palazzo Ferrini per ammirarli. La mostra è curata da Sante D’Andrea.

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