Rispetto all’articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” inerente le liste d’attesa, ripreso da parte della stampa umbra, si vuole specificare che AGENAS, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, con nota del 21 aprile avente per oggetto “Progetto di sviluppo per la sperimentazione della raccolta di dati sui tempi di attesa delle prestazioni”, richiedeva alle Regioni la volontà di partecipare su base volontaria ad una prima sperimentazione su un campione di Aziende Sanitarie Locali focalizzando l’attenzione sui dati ex ante riferibili alla prenotazione di una specifica settimana indice. Nella nota si specificava che “In considerazione della partecipazione su base volontaria al fine di sostenere la buona riuscita di questo Progetto, con la presente si chiede di volere segnalare a questa Agenzia l’eventuale partecipazione di una o più ASL della vostra Regione dove è attivo un CUP con copertura di almeno il 90% delle strutture afferenti nell’ambito di competenza dell’Azienda Sanitaria Locale”. È quanto si specifica in una nota della sanità regionale.
La Regione Umbria, che pone molta attenzione al governo delle liste di attesa, ha aderito al Progetto facendo partecipare entrambe le Aziende Sanitarie Locali presenti nel territorio – si spiega – ovvero la USL Umbria 1 e la USL Umbria 2, che hanno entrambe una copertura del CUP del 100% delle strutture afferenti nel loro ambito di competenza. Sono stati individuati i referenti delle due Aziende che hanno inviato i dati ed AGENAS, in data 25 settembre, ha comunicato con mail di aver ricevuto i dati completi di entrambe le Aziende.
La Regione Umbria, dunque, ha partecipato al Progetto volontario con entrambe le Aziende territoriali presenti (USL Umbria 1 e USL Umbria 2) e quindi con una adesione pari al 100% e per tale motivo non può essere classificata come “Regione che ha inviato i dati solo di alcuni ospedali” come erroneamente riportato nell’articolo del “Corriere della Sera”, bensì come Regione che ha inviato tutti i dati richiesti (100%) al pari delle Regioni Piemonte, Trento, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Marche.
Si vuole inoltre evidenziare che nel rispetto delle indicazioni del PNGLA (Piano nazionale del governo delle liste di attesa) e delle indicazioni per la pubblicazione dei tempi di attesa, è presente una idonea sezione sul sito della Regione al seguente link www.regione.umbria.it/salute/liste-di-attesa con pubblicazione dei tempi di attesa previsti per le prestazioni sottoposte a monitoraggio ministeriale con le relative classi di priorità. Il sito consente il collegamento con i siti aziendali e i dati sono consultabili in forma dinamica, potendo interrogare il sistema per periodo, struttura di erogazione, prestazione e classe di priorità nel rispetto della trasparenza richiesta.
In ultimo, rispetto anche agli articoli apparsi oggi sulla stampa locale, si precisa che rispetto ai PDT (Percorsi di Tutela) e quindi alle prestazioni che vanno recuperate, il dato inviato periodicamente al Ministero della Salute e ad AGENAS, come previsto dal monitoraggio ministeriale, non è relativo, come si afferma, alle sole due Aziende Territoriali, come se fosse un dato parziale, ma si riferisce al complessivo dato regionale, ovvero il 100% delle prestazioni che alimentano le liste di attesa tramite CUP. Difatti le prestazioni ambulatoriali di primo accesso che vanno in lista di attesa, perché non trovano un posto utile al momento della prenotazione e devono essere recuperate, vengono assegnate solo alle due Aziende territoriali per competenza rispetto alla residenza del paziente e quindi quel dato delle due Aziende copre tutto l’ambito territoriale regionale. Le Aziende Ospedaliere sono invece coinvolte nel recupero di tali prestazioni in collaborazione con le Aziende territoriali.