Apre oggi a Civitella del Lago, in Sala Brizzi, la mostra “Plinio, guida e mito delle scoperte geografiche. Il Parergon di Ortelio, coscienza geo-storica del mondo antico”, un’affascinante esposizione di cartografie antiche che sarà visitabile fino all’8 ottobre. La mostra cade in occasione del Bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio ed è promossa e organizzata dall’associazione culturale “Roberto Almagià”, dall’associazione italiana di Cartografia Antica, dal Comune di Baschi e dall’associazione culturale Civitellarte con il patrocinio del Comitato nazionale per il Bimillenario di Plinio, la Deputazione di Storia Patria dell’Umbria aps, il Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici e la Rumsey Collection della Stanford University.
L’evento si giova anche del contributo dell’Accademia Pliniana ed ha come scopo quello di celebrare i duemila anni dalla nascita del grande intellettuale, indagando l’influsso che la sua “Naturalis Historia” ha esercitato nelle epoche successive fino ai giorni nostri. A Civitella del Lago, e a Roma, si potranno ammirare 31 carte a colori di Ortelio, realizzate tra il 1579 e il 1598, tra le quali spicca il “planisfero antico” “Aevi veteris Typus Geographicus” dove sono illustrate le terre emerse conosciute nell’antichità all’interno di una proiezione ovale della terra suddivisa per fasce climatiche. Sarà possibile ammirare inoltre la rappresentazione delle terre conquistate dall’Impero Romano, delle attuali nazioni centro europee Italia inclusa, alcune regioni italiane e parte del medio Oriente.
La mostra è corredata da un catalogo stampato dall’associazione Civitellarte con grafica curata da Barbara Bilancioni e Sergio Trippini. Il coordinamento scientifico delle schede è di Simonetta Conti con saggi di Annalisa D’Ascenzo, Simonetta Conti e Francesco Trippini. La copertina del catalogo è stata realizzata in colore porpora, per i Romani simbolo di autorevolezza, in onore di Plinio il Vecchio, che dedicò parte dei suoi studi al murice comune, il piccolo mollusco dalle cui secrezioni si otteneva il prezioso pigmento, e per celebrare il suo immenso apporto alla cultura universale.