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Il vescovo alle celebrazioni per il Preziosissimo Sangue

Continuano le celebrazioni della festa del Preziosissimo Sangue presso la parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale di Terni.

Appuntamento centrale della festa sabato 16 settembre alle ore 21.15 nella Cattedrale con l’incontro di preghiera presieduto dal vescovo Francesco Antonio Soddu e la solenne benedizione alla città con la reliquia del Preziosissimo Sangue.

La preghiera sarà introdotta dalla rievocazione storica “La santa Reliquia a Terni” a cura di Tullio Antonelli e del gruppo teatrale “Beautiful Act” di Barbara Cinaglia.

Alle 22 seguirà il concerto “Inno alla vita” dedicato a Gianluca e Flavio a cura degli studenti del Liceo “Angeloni” indirizzo musicale di Terni.

Domenica 17 settembre alle ore 11.30 solenne celebrazione conclusiva concelebrata dai canonici della Cattedrale, animata dal coro del Duomo e di Santa Maria del Rivo.

 

La reliquia del Preziosissimo Sangue, una croce pettorale al cui interno sono custodite alcune gocce del sangue di Gesù, fu donata alla chiesa Cattedrale nel 1650 dal cardinale Francesco Angelo Rapaccioli allora vescovo di Terni. È una devozione a Gesù che suggerisce lo spirito di sacrificio, incoraggia a portare la croce e ad affidarsi alla volontà di Dio. In modo particolare, la solennità del Preziosissimo Sangue si lega al territorio ternano grazie ad un’antica storia, che affonda le sue radici nel lontano 1657, quando la popolazione fu colpita da una terribile epidemia di peste che, in poco tempo, causò un elevatissimo numero di morti. L’allora vescovo, monsignor Gentili, decise di fare appello alla Misericordia del Signore e il 21 giugno del medesimo anno si diresse sulla Torre dei Barbarasa. Da qui, benedisse la città con la reliquia del Preziosissimo Sangue: inspiegabilmente e senza una causa evidente, l’epidemia di peste iniziò a decrescere per sparire del tutto durante l’inverno.

Nella Cattedrale di Terni dalla fine del ‘600 la reliquia è custodita nell’altare appositamente costruito e la storia descritta in un dipinto del XVIII secolo, posto sulla parete sinistra del presbiterio, di fronte all’organo, rievoca l’incon­tro di San Giuseppe da Copertino con il cardinale Rapaccioli. Quando il cardinale, che si recava ad Assisi per incontrarsi con l’amico Santo, giunse nei pressi della basilica di San Francesco, vide venirgli incontro San Giu­seppe. Giunto all’altezza del cardinale, il santo, divinamente ispirato, si inginocchiò adorando la reliquia del Preziosissimo Sangue, che il cardinale se­gretamente recava con sé. L’episodio è una prova indiretta dell’autenticità della reliquia offertaci da San Giuseppe da Coper­tino, che l’anonimo pittore ha voluto affrescare a lato dell’Altare Maggiore.

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