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Assunzioni difficili per le imprese: allarme in Italia, dove la percentuale è arrivata al 48%, e dramma in Umbria

La settimana scorsa, davanti al dato Excelsior di settembre 2023 che vede considerare dagli imprenditori italiani “di difficile reperimento” il 48% delle assunzioni che hanno programmato, toccando il valore più elevato di sempre, è suonato l’allarme generale. Anche perché questo dato avviene in un anno in cui il Governo ha fissato in 500mila, anch’essa la cifra più alta di sempre, il numero dei lavoratori extracomunitari che possono venire regolarmente in Italia per lavorare. Oggi, con l’uscita dei dati regionali, emerge che la situazione è da allarme rosso in 11 regioni (su 20), dove la percentuale di assunzioni che gli imprenditori considerano “di difficile reperimento” è arrivata sopra il 50%. E in Umbria l’allarme rosso, che era già scattato, diventa  rosso fuoco, visto che a settembre 2023 è la seconda regione per percentuale di assunzioni “di difficile reperimento”, toccando il 55,8%. La situazione è più pesante solo in Friuli Venezia Giulia, che tocca il 56,6%.

Dietro l’Umbria, nel quintetto delle regioni in cui gli imprenditori hanno le maggiori difficoltà a reperire il personale di cui hanno bisogno, ci sono Marche (54,9%), Toscana (54,5%) e Veneto (54,4%).

In altre parole, ciò significa che in Umbria rischiano di restare scoperti, a settembre, 3mila 400 dei 6mila 090 posti disponibili. Cifre che lanciano un’ombra lunga anche sul trimestre settembre-novembre 2023, periodo per il quale le imprese umbre hanno programmato 16mila  600 assunzioni.

Emerge dai nuovi dati del Sistema Informativo Excelsior – curato da  Unioncamere-Anpal – relativi alle previsioni di entrate al lavoro nel mese di settembre 2023 (e nel trimestre settembre-novembre) per quanto riguarda le imprese industriali e dei servizi.

 

Dal 2018 in Umbria una crescita continua delle assunzioni “di difficile reperimento”. Ma il boom c’è stato dopo il 2020, annus horribilis della pandemia da Covid-19

È interessante notare l’andamento nei vari anni della percentuale delle assunzioni considerati “di difficile reperimento”. Nel 2018 in Umbria, sempre in base ai dati del Sistema Excelsior e sempre nel mese di settembre, tale percentuale era il 25,4%, salita al 36,5% nel 2019 con un balzo considerevole. C’è poi l’anno in cui scoppia il Covid-19, il 2020, in cui il dato non è significativo perché l’economia ha viaggiato a scartamento ridotto per svariati mesi, mentre la percentuale sale al 40,3% nel 2021, al 48,4% nel 2022 e al 55,8% nel 2023. In pratica, la difficoltà delle imprese umbre a coprire le assunzioni programmate è più che raddoppiata in 6 anni (cinque se si esclude il 2020).

Un fenomeno mai accaduto in queste dimensioni.

 

Le 10 professionalità considerate dalle imprese umbre a maggiore difficoltà di reperimento

Sempre a settembre 2023 queste sono le dieci professioni con la più alta difficoltà di reperimento del personale per le imprese umbre (tra parentesi la percentuale di assunzioni che vengono considerate di “difficile reperimento” rispetto al fabbisogno.

1)      Specialisti nelle scienze della vita (89,7%.  2) Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (86.7%). 3) Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (79,8%). 4) Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (76,8%). 5) Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (74,6%); 6) Tecnici della salute (72,9%). 7) Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (61,5%). 8) Tecnici in campo ingegneristico (69,2%). 9) Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive (69,1%). 10) Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (66,7%).

 

La nota positiva: le assunzioni in Umbria nel trimestre settembre-novembre crescono assai più della media italiana

Dai dati del Sistema Informativo Excelsior viene fuori anche che le imprese umbre per settembre 2023 hanno programmato 6mila 090 avviamenti al lavoro (con una leggera crescita, +0,7%, rispetto a settembre 2022, meno dell’1,3% del dato nazionale), mentre nel trimestre settembre-novembre le assunzioni programmate nella regione sono 16mila 600, con un netto incremento (+4,3%)  su settembre 2022, non solo assai più elevato della media nazionale (+9,1%), ma tra i più alti d’Italia.

 

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