“Lo abbiamo sempre sostenuto, a volte anche in perfetta solitudine, che senza i macchinari e senza produzione di film in polipropilene non sarebbe stata possibile alcuna soluzione industriale per la vertenza Treofan”. Lo afferma in una nota Sergio Cardinali, del dipartimento Politiche Industriali della Cgil nazionale.
“Non abbiamo mai accettato l’idea che fosse possibile chiudere lo stabilimento e smantellare un sistema produttivo che ha avuto sempre un ruolo primario nel panorama del packaging nazionale ed europeo – continua Cardinali – E determinante è risultato anche il fatto di avere respinto le varie offerte che non avevano le caratteristiche necessarie ad una ripresa produttiva che prevedesse anche la completa occupazione di tutti i lavoratori in cassa integrazione oramai da anni”.
“Alla fine, dopo 4 anni di una vertenza estenuante, anche il management europeo della Treofan, con il quale siamo stati continuamente in contatto, ha condiviso con il liquidatore che la soluzione Visopack era l’unica possibile, per uscire da una situazione di forte impasse. Una vittoria di squadra che ha visto il contributo di tutti i soggetti coinvolti, ma dove il sindacato, in testa la Cgil, non ha mai abbassato la guardia verso l’unico obiettivo finale possibile”.
In questo modo, nel momento in cui la commissione e il Parlamento europeo si stanno interrogando su come affrontare il rischio deindustrializzazione nella transizione energetica ed ecologica, a fronte dei milionari investimenti Americani e Cinesi, Terni si candida di nuovo ad essere un fondamentale hub per l’industria chimica nazionale.
Infatti, oltre alla definizione dell’accordo Treofan – Visopack, vi è anche l’acquisizione della Novamont da parte di Versalis, che porta il campione nazionale della Chimica a Terni e che, una volta definito il responso dell’antitrust, potrà essere coinvolto nel progetto rilancio del polo.
“Lascio la categoria Filctem Cgil dopo 30 anni in cui ho ricoperto vari incarichi sia a livello locale che nazionale – conclude Cardinali – per passare al dipartimento politiche Industriali della Cgil Nazionale, con la consapevolezza e la volontà di continuare a dare comunque un supporto, da un osservatorio più ampio, per la definizione del progetto complessivo del Polo Chimico. L’obiettivo è riportare l’industria ternana ai vertici del sistema manifatturiero nazionale, come già avvenuto nella prima e seconda rivoluzione industriale dei secoli scorsi, tale da fargli guadagnare l’appellativo di Manchester italiana”.
Aggiunge, Stefano Ribelli, segretario generale della Filctem Cgil di Terni: “Ora, in attesa della due diligence della società Visopack, diventa fondamentale l’apporto delle risorse economiche e di strumenti pubblici nazionali e regionali per riavviare il progetto della “Sustainable Valley”, previsto nel PNNR della Regione Umbria. E proprio alla Regione ora chiediamo una forte accelerazione, per intervenire sulla condizione strutturale di tutto il polo chimico”.
Davide Lulli, Rsu Filctem Cgil dello stabilimento aggiunge: “Finalmente dopo tanti sacrifici i lavoratori vedono aprirsi di nuovo le porte dello stabilimento, sappiamo che ci vorrà del tempo alla ripartenza dopo il lungo fermo, ma siamo pronti, come sempre, per tornare ad una condizione di normalità che ci restituisca la dignità di un lavoro, per noi e le nostre famiglie”.