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“Il futuro di una volta”, presentazione libro e inaugurazione della mostra

“Il futuro di una volta”, ovvero quello che noi umani ipotizzavamo fino a qualche tempo fa ed era profondamente diverso da quello che immaginiamo oggi. La componente distopica nella fantascienza c’è sempre stata, fino a poco tempo fa esprimeva le paure legate alla guerra fredda e ai possibili conflitti atomici. Cambiando le paure cambiano anche le visioni pessimiste del futuro, e così oggi il terrorismo, le pandemie, la paura del controllo governativo, la fine della privacy, il riscaldamento globale, la sesta estinzione di massa in corso modificano, in peggio le aspettative di qualche decennio fa.
Quello che manca oggi, e non è difficile capire perché, è quell’ottimismo di autori come Asimov o Rodenberry, che senza cadere nell’ingenuità del positivismo ci mostravano comunque un’umanità destinata a migliorarsi e a conquistare lo spazio seppur con tutte le sue contraddizioni. Alessandro Chiometti, nella raccolta di racconti omonima che è il pretesto di questa mostra, pur con l’inevitabile “pessimismo della ragione” di chi guarda criticamente il mondo, ha provato a far convivere con i suoi racconti questi due aspetti della fantascienza.
Così lo sguardo fotografico di chi ha accettato questa sfida, ripropone la dicotomia fra paure e speranze per il futuro riprendendo e rielaborando, inevitabilmente, le schizofrenie e le contraddizioni delle nostre vite odierne. Perché, è ovvio, il futuro è funzione diretta di quel che facciamo oggi.
Foto: TerniLife ©
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