“Nel silenzio generale del periodo estivo e con il continuo tentativo di dirottare l’attenzione su altri temi minori, il Governo Meloni compie l’ennesimo delitto perfetto nei confronti del Centro Italia, tagliando interventi infrastrutturali per 1,13 miliardi di euro”. Insorgono così i deputati del Movimento 5 Stelle delle regioni Umbria, Lazio e Marche, Emma Pavanelli, Francesco Silvestri, Ilaria Fontana, Alfonso Colucci e Giorgio Fede, annunciando anche il deposito di un’interrogazione parlamentare al ministro Salvini. Tra le opere cancellate a causa del taglio dei fondi del PNRR anche le tratte ferroviarie Roma-Pescara e Orte-Falconara. “Sembra che buona parte di queste risorse saranno dirottate al finanziamento delle infrastrutture del Nord Italia” – proseguono – “ma cosa potevamo aspettarci da un partito nato sotto l’egida del settentrione e che in quell’area geografica continua ad avere la quasi totalità del proprio elettorato? Si tratta dell’ennesima scellerata decisione che colpisce territori che già scontano un notevole gap infrastrutturale e che avrebbero avuto disperato bisogno di questi interventi. E pensare che le regioni maggiormente penalizzate da questo taglio – Umbria, Marche e Lazio – sono tutte amministrate dal centrodestra che ha ottenuto i voti proprio millantando una particolare attenzione da parte del Governo centrale. Anche se a Salvini e Meloni sembra non interessare, a pagare le conseguenze di questa scelta saranno ancora una volta cittadini e imprese che già vivono quotidianamente il disagio per l’atavica carenza di infrastrutture di base. Il finanziamento della seconda trasversale Tirreno-Adriatica avrebbe avuto l’ambizioso obiettivo di colmare il divario nei collegamenti ferroviari est-ovest. Con il taglio ai 612 milioni di euro della Pescara-Roma e con quello ai 510 milioni riferiti alla tratta Orte-Falconara, il Centro Italia resta tagliato fuori nel silenzio dei governatori di Centrodestra Acquaroli, Tesei e Rocca le cui roboanti promesse elettorali si sono rivelate una filiera di omertà in cui l’incapacità e l’irrilevanza si sono manifestate con un vergognoso silenzio” concludono Pavanelli, Silvestri, Fontana, Colucci e Fede.