“Prosegue la modernizzazione del trasporto pubblico locale dell’Umbria, nonostante la serie degli scioperi indetti da FILT CGIL e FAISA CISAL, che si alternano a quelli dell’USB. Scioperi che arrecano purtroppo disagi ai cittadini, ma nessun possibile risultato contro la legge”. È quanto afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche.
“FILT CGIL e FAISA CISAL hanno proclamato trionfalmente il sesto sciopero – evidenzia – per domani, mercoledì 7 maggio, contro la riforma che la Giunta Tesei sta conducendo per portare l’Umbria nel nuovo secolo. La verità è che, quanto a digitalizzazione, il TPL dell’Umbria è rimasto quello dello scorso secolo e questo costituisce un freno pesante allo sviluppo, alla tutela dei più deboli, alla lotta alla evasione nel pagamento del biglietto che era giunta a livelli inaccettabili, all’utilizzo dei mezzi pubblici che stiamo incentivando in tutti i modi, peraltro con risultati molto interessanti come nel caso dei circa tredicimila universitari che hanno sottoscritto, di fatto gratuitamente, l’abbonamento ‘Umbria Unipg’”.
“Questo sciopero – sottolinea – è stato preceduto di pochi giorni da quello dell’Unità Sindacale di Base che, con un massimalismo esasperato, chiede di trasformare in dipendenti pubblici tutti i lavoratori delle tante società che gestiscono il trasporto pubblico, quindi triplicando i dipendenti della Regione, con conseguenze che sarebbero catastrofiche per il bilancio regionale, tanto pagherebbe Pantalone. Scioperi spesso sdoppiati che creano confusione e danni ai cittadini”.
“Quali sono le ragioni addotte? Lotta contro i licenziamenti che non esistono – rimarca l’assessore Melasecche – se non nelle loro invenzioni, oltre alla pretesa di mandare in gara in un solo lotto l’intero servizio autobus dell’Umbria, pretesa questa decisamente contraria alla legge, quando da dieci anni l’Umbria è già servita da tre diverse società. Non solo. I due sindacati FILT CGIL e FAISA CISAL hanno attaccato la riduzione degli sprechi utilizzata per rilanciare l’aeroporto San Francesco che sta contribuendo in modo estremamente positivo allo sviluppo del turismo e della immagine dell’Umbria con molti posti di lavoro in più in tutti i settori collegati”.
“Va ricordato – prosegue – che l’attuale meccanismo dell’atto d’obbligo, senza alcuna gara, pone la Regione e gli altri Enti Locali in posizione di debolezza nei confronti dei gestori, qualsiasi essi siano, tanto che non è stato fin qui possibile fare né la rateizzazione nel pagamento degli abbonamenti per le famiglie in difficoltà né la digitalizzazione spinta che stiamo perseguendo con la gara in modo da fornire un servizio al passo con i tempi. Questa consentirà ad esempio agli utenti, in primis ai diversamente abili, di avere cognizione precisa del tempo di attesa dell’autobus alle fermate, ma anche una precisa conoscenza delle percentuali di riempimento in modo da consentire ai Comuni di indirizzare le risorse verso le tratte più frequentate”.
“I sindacati scioperanti – dice ancora l’assessore – accusano la Giunta regionale di fare tutto in silenzio, quando viceversa abbiamo esperito tutti i possibili tentativi di mediazione che stanno producendo, ad esempio con il rafforzamento della clausola sociale, risultati interessanti con gli altri sindacati FIT CISL, UIL Trasporti, UGL TPL e Orsa. Abbiamo inoltre pubblicato molti comunicati stampa per informare correttamente la pubblica opinione, come quelli con cui abbiamo informato circa i dati reali relativi alla partecipazione agli scioperi, ben diversi rispetto a quelli riferiti dai sindacati”.
“È bene invece che i cittadini sappiano che per il funzionamento del Minimetro occorrono sei addetti a turno ma – spiega – basta che uno solo dichiari di scioperare che viene fermata l’intera linea nonostante la presenza in servizio di cinque dipendenti su sei. In questo modo il danno provocato è di gran lunga superiore, non potendosi (sembra) sostituire l’unico scioperante con altro dipendente. Lo sciopero è un diritto, ma è giusto che i cittadini ne conoscano le modalità in modo da essere correttamente informati per darne un proprio giudizio”.
“Ricordiamo, inoltre, che con la creazione dell’Agenzia stiamo riducendo l’aumento dei costi – ribadisce Melasecche – grazie all’esenzione dal pagamento dell’IVA, circa 10 milioni di euro l’anno, mentre con la gara in corso eviteremo un aumento del debito regionale e dei Comuni di 13 milioni l’anno”.
“La Giunta regionale – afferma – per tutto questo, ma anche per evitare che l’incremento dei costi faccia saltare il bilancio della Regione, non intende subire imposizioni di sorta per essere poi obbligata ad utilizzare la leva degli aumenti fiscali che non intendiamo minimamente attivare per l’intero arco della legislatura”.
“Questa nuova politica di risanamento e riqualificazione del TPL – continua -, con il deciso miglioramento delle infrastrutture, ferroviarie e stradali, consentirà all’Umbria di raggiungere finalmente i livelli di altre regioni all’avanguardia da questo punto di vista”.
“Invitiamo pertanto tutti i cittadini e anche tutti i lavoratori a riflettere – conclude l’assessore Melasecche -. La pretesa di ottenere obiettivi contrari alla legge e contrari agli interessi degli umbri non può prevalere, per cui gli scioperi reiterati per punto preso portano solo disagi a chi vi aderisce, a chi li subisce, senza la minima prospettiva di successo”.