“Le Comunità montane umbre fanno parte dei complessi e delicati dossier che questa Giunta regionale ha ereditato e che abbiamo affrontato con determinazione, creando le condizioni per giungere finalmente alla liquidazione unitaria e alla definitiva chiusura, e risolvere la pesante situazione finanziaria che riguarda la Comunità montana del Trasimeno-Medio Tevere. La Giunta ha oggi preso atto del complesso percorso e dello stato dell’arte di liquidazione delle Comunità montane e ha dato mandato al commissario liquidatore di proseguire la liquidazione ai sensi dell’attuale assetto normativo anche regionale”. È quanto hanno comunicato la presidente delle Regione Umbria, Donatella Tesei, e il vicepresidente Roberto Morroni che questa mattina, insieme al commissario liquidatore Fabrizio Vagnetti, e alla presenza degli assessori Melasecche, Fioroni e Coletto, hanno illustrato le decisioni dell’esecutivo circa la liquidazione delle cinque Comunità montane dell’Umbria.
“Quello delle Comunità montane – ha detto la presidente Tesei – è un tema su cui era necessario intervenire e ripristinare anche trasparenza. Al momento del mio insediamento – ha ricordato – avevamo 5 comunità montane, con 5 commissari da tempo presenti, una legge regionale che prescriveva la possibilità di una liquidazione unitaria, ma senza che si fosse intervenuti. A fine 2020 abbiamo definito la liquidazione con un unico commissario liquidatore per ricostruire il complesso quadro patrimoniale. Esattamente un anno fa, il 29 marzo 2022, nasceva così il piano di liquidazione unitario del commissario Fabrizio Vagnetti”.
“Ne è emersa una situazione complessa – ha sottolineato – in cui le Comunità dei monti Martani Serani e Subasio, dell’Orvietano Narnese Amerino e Tuderte ed anche della Valnerina, con qualche difficoltà in più, lavorando celermente e al netto delle incognite insite nella liquidazione, possono chiudere in pareggio. La prima ha infatti un avanzo di circa 5,5 milioni di euro, quella dell’Alta Umbria di 3,4 milioni di euro, la Comunità dell’Orvietano Narnese Amerino Tuderte ha un avanzo di circa 2 milioni e quella della Valnerina un disavanzo di 200mila euro. Ma la Comunità montana dei Comuni del Trasimeno presenta un mega disavanzo di 19,2 milioni di euro, enorme rispetto al bacino amministrato”.
La presidente Tesei, a proposito della Comunità Momtana Trasimeno-Medio Tevere ha richiamato al riguardo alcuni passaggi della relazione del liquidatore in cui si legge: “vi sono evidenti difficoltà nel procedere alla riscossione dei crediti, alla vendita dei beni immobili e agli esiti dei contenziosi. Dal 2016, anno in cui è stata pignorata la Tesoreria, la Comunità montana non paga i fornitori, le rate dei finanziamenti, i legali per opporsi alle cause e recuperare i crediti. I beni della Comunità montana sono stati oggetto di trascrizione pregiudizievoli da parte dei creditori non soddisfatti, con procedure incardinate nei rispettivi Tribunali di competenza. La mancanza di una provvista liquidità non permette di opporsi in giudizio né di tentare accordi stragiudiziali”.
“Tutto ciò – ha rilevato la Presidente Tesei – nonostante alcuni interventi, più o meno condivisibili, dei governi precedenti come il trasferimento nel 2015 del personale del Trasimeno alla Comunità montana Alta Umbria, la realizzazione nel 2018, con legge, di un fondo per far fronte alle spese legate alla liquidazione ed l’acquisizione di vari immobili delle Comunità montane per 6,5 milioni di euro. Non solo – ha aggiunto -, pur rimanendo le liquidazioni finanziariamente separate, era stato previsto un fondo patrimoniale vincolato, in cui confluivano gli immobili eccedenti a garantire il pareggio, che potesse essere utilizzato per soddisfare i creditori della Comunità montana che versava in una situazione economico-finanziaria di disavanzo. Operazione – ha rilevato – che solleva dubbi in termini di correttezza nei confronti dei Comuni che partecipano a Comunità montane più sane e si vedrebbero sottratti alcuni beni. Il tutto però non serve se una Comunità montana non è neanche in grado di iniziare il proprio percorso di liquidazione per la propria catastrofica situazione finanziaria”.
“Da quel momento, ed eravamo a luglio 2022, pur stigmatizzando una scellerata gestione di quella Comunità del Trasimeno e di chi gestiva allora i Comuni che la partecipavano – ha rimarcato -, si sono fatte tutte le azioni possibili per evitare che proprio i Comuni che compongono la Comunità montana in questione dovessero sanare la situazione debitoria, come prescrive l’articolo 65 della legge regionale 18 del 2011, cosa che li metterebbe in grave difficoltà”.
“Abbiamo anche oggi valutato un ultimo astratto possibile tentativo d’intervento – ha informato – , con la modifica dell’articolo 65 della legge regionale, ovvero la messa in disponibilità immediata di tutti i beni di tutte le Comunità montane nel fondo patrimoniale vincolato, e non solo come previsto ora degli immobili, ma anche dietro parere degli uffici, oltre che di riflessione giuridica, strategica, di opportunità, di correttezza verso i Comuni virtuosi e non ultima politica, la riteniamo non percorribile perché rischia di portar pregiudizio alla liquidazione di quattro Comunità montane, rischia di compiere un atto di dubbia legittimità e procura un ingiusto nocumento a tutti i Comuni che non appartengono alla Comunità montana del Trasimeno”.
“L’11 aprile prossimo – ha reso noto la presidente Tesei – incontreremo i Comuni della Comunità montana del Trasimeno-Medio Tevere, per poi incontrare successivamente anche gli altri Comuni umbri. Andremo avanti con le liquidazioni, auspicando tempi ragionevolmente brevi per la chiusura anche perché questo significherà che i singoli Comuni non dovranno più versare le quote associative, un onere ingiusto e ingiustificato poiché non usufruiscono più di servizi né di benefici dalle Comunità montane. Allo stesso tempo – ha concluso – continuiamo nella interlocuzione che ho già intrapresa nei mesi scorsi, insieme al vicepresidente Morroni, con il Governo per trovare possibili soluzioni di supporto.”.
Il commissario liquidatore Fabrizio Vagnetti ha ripercorso gli aspetti salienti del lavoro portato avanti dalla sua nomina, fra cui l’aggiornamento dei valori immobiliari del patrimonio immobiliare delle Comunità montane, “fermi al 2012”, la trasformazione in locazioni dei comodati d’uso gratuito di beni immobili ad altri Enti, soffermandosi in particolare sulla situazione della Comunità montana del Trasimeno “la cui liquidazione è congelata a causa della mancanza della liquidità necessaria che impedisce ogni operazione”. Principali creditori della Comunità montana “circa il 90 per cento sono Cassa Depositi e Prestiti e istituti di credito, per il resto fornitori privati e, parte dolente, l’accantonamento del Tfr degli operai forestali”. Una criticità “già emersa al momento della messa in liquidazione, il cui naturale percorso sarebbe stato di chiudere in favore dell’Unione dei Comuni, ma l’Umbria è stata atipica rispetto alle altre Regioni. Iniziato il percorso si è rimasti però nel limbo, pur cercando in qualche modo una via di uscita per ripianare i debiti con la modifica nel 2018 alla legge regionale del 2011 con cui è stato introdotto il fondo patrimoniale vincolato nel quale confluiscono i beni residui dopo la liquidazione”.
Attingendo a questo fondo, per la Comunità montana Trasimeno-Medio Tevere si stima comunque un disavanzo di circa 8 milioni di euro.
“La Giunta regionale – ha sottolineato il vicepresidente Roberto Morroni – ha inteso dare un’accelerazione alla chiusura di questo spinoso dossier, che si trascinava da anni, uno dei tanti dossier che ha richiesto molte energie a questo esecutivo, impegnato in una strenua azione di risanamento e di rilancio. La situazione delle Comunità montane è diversificata, con quattro che presentano situazioni positive e una con un deficit molto pesante. Una asimmetria sul profilo finanziario che è frutto di comportamenti e scelte politiche molto opinabili, con chiare responsabilità. Questa Giunta – ha proseguito – ha creato tutte le condizioni per mettere la parola fine a questa situazione, un percorso che condivideremo con tutti i Comuni interessati”.