È della vita delle persone con disturbo dello spettro autistico e con disabilità: formazione sul modello DAMA”. L’appuntamento, organizzato dalla Regione Umbria (Responsabile scientifico dottoressa Paola Casucci), si svolgerà nell’Aula Magna del Polo Scientifico Didattico di Terni – Università degli Studi di Perugia e vede tra i relatori delle realtà DAMA nazionali anche la presenza di due rappresentanti del DAMA di Terni, il dottor Stefano Cappanera, infettivologo, e il dottor Domenico Frondizi, neurologo.
La Regione Umbria partecipa al grande movimento rivolto al miglioramento della qualità di vita dei soggetti con Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) e con Disabilità. A tale scopo è stato avviato un ampio ventaglio di azioni, sia sul territorio che negli ospedali e nelle strutture residenziali, indirizzate a implementare i percorsi valutativi, assistenziali e riabilitativi per le persone con ASD e disabilità. All’interno di tali attività rientrano i percorsi formativi sul modello DAMA, modello che è volto a migliorare l’accoglienza e la valutazione dei soggetti con disabilità all’interno degli ospedali. Facendo riferimento alle realtà nazionali e regionali più avanzate nel settore, si vuole realizzare anche in Umbria una rete di strutture ospedaliere in cui sia attivo il modello DAMA.
Il corso è rivolto a 110 professionisti sanitari delle quattro aziende regionali e agli istituti di cura privati: medici, neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, educatori, logopedisti, fisioterapisti, fisiatri, infermieri, dirigenti sanitari, pediatri, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale.
Il gruppo DAMA dell’Azienda Ospedaliera di Terni (che è integrato con il CAD, il Centro Accoglienza Disabilità) rientra nella rete nazionale DAMA e può dunque garantire la presa in carico delle persone con disabilità complessa cognitivo-relazionale e neuromotoria (es. disturbi dello spettro autistico) che hanno bisogno di cure e assistenza ospedaliere, sia in regime di ricovero sia in regime ambulatoriale, attraverso l’attivazione di una equipe multidisciplinare dedicata.
L’equipe multidisciplinare dedicata alle persone con disabilità intellettiva e neuromotoria può essere attivata dalla care manager o dal medico o pediatra di famiglia in base ai bisogni espressi. L’equipe si riunisce settimanalmente per analizzare le richieste e predisporre eventuali incontri con pazienti, familiari e altri caregiver, al fine di garantire nel migliore dei modi monitoraggio e consulenze neurologiche, prevenzione o cura delle infezioni, anestesia o sedazione (per esempio in caso di esami fastidiosi, lunghi o invasivi), ricoveri brevi e altri interventi assistenziali adattati alle esigenze di pazienti con bisogni speciali.
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