Conoscere le diverse declinazioni dei disturbi alimentari, i percorsi terapeutici attivati per tutte le fasce di età, nonché diffondere competenze specifiche multiprofessionali per il trattamento della patologia: questa la finalità dell’incontro che si è svolto oggi a Perugia alla Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, al quale hanno preso parte professionisti che operano nelle strutture delle Asl e della Aziende ospedaliere dell’Umbria con uno spaccato riservato al racconto di esperienze.
L’iniziativa era organizzata dal Centro unico di formazione regionale in sanità.
La giornata si è aperta con i saluti della vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Paola Fioroni, che ha ricordato che a breve andrà in approvazione la legge sui disturbi del comportamento alimentare già passata al vaglio in commissione. “Queste problematiche – ha detto Paola Fioroni – coinvolgono una fascia della popolazione sempre più giovane e di entrambi i sessi. Ecco perché è importante garantire prevenzione e cura attraverso una rete strutturata che coinvolge i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta”.
“Il 15 marzo – ha detto a margine dell’iniziativa l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto – è la giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione della popolazione verso queste patologie che rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria in particolare dopo l’epidemia prodotta dal covid. Le restrizioni conseguenti alla pandemia infatti, hanno prodotto un aumento di casi nella fascia infantile, preadolescenziale e nel mondo maschile”.
L’Assessore ha quindi ricordato che “in Umbria è attiva una rete finanziata con risorse pari a 372 mila 500 euro suddivisi tra le Aziende sanitarie e Ospedaliere”.
E’ stato inoltre istituito un Tavolo tecnico composto da tutti i rappresentanti delle diverse unità ospedaliere e dalle associazioni delle famiglie con l’obiettivo di individuare azioni per migliorare l’assistenza ai pazienti affetti dalla patologia e avviare iniziative di prevenzione.
Il Percorso Lilla nei Pronto soccorso prevede una rapido riconoscimento della problematica e presa in carico dei pazienti con percorsi differenziati e personalizzati.
La formazione coinvolgerà tutti gli operatori e saranno organizzate campagne per diffondere l’informazione nella popolazione.
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