Un sistema finanziario più pluralista, articolato e resiliente, capace di coniugare la stabilità degli intermediari interpretando le esigenze di famiglie ed imprese del territorio regionale umbro. Un territorio debole, che ancora non ha del tutto recuperato le ferite multiple inferte da terremoto, pandemia e conflitto nell’Est Europa. E la centralità del sistema finanziario, con particolare riferimento a quello creditizio, chiamato a sostenere l’economia di una regione basata fondamentalmente sulla piccola impresa.
Se ne è discusso durante i lavori del Consiglio Regionale della UILCA Umbria, il sindacato che rappresenta e tutela gli interessi dei lavoratori del credito, delle assicurazioni, delle esattorie e delle agenzie regionali/authorities, svoltosi nella giornata del 15 dicembre presso la sala consiliare del Comune di Passignano sul Trasimeno (PG). Un’occasione per fare l’analisi della situazione dei comparti a livello nazionale e soprattutto locale, per discutere della vertenza in atto per chiedere la modifica di alcuni punti della manovra di bilancio del Governo, per l’illustrazione delle risultanze dell’analisi di clima condotta nelle scorse settimane fra le lavoratrici ed i lavoratori del comparto finanziario regionale dell’Umbria. Tutti argomenti, questi, trattati dai Segretari Regionali Uilca Umbria Luciano Marini, Luca Cucina e Valentina Gallarato ed approfonditi nel corso del dibattito conseguente. E ancora, le prospettive contrattuali, di tipo economico ed occupazionale dei vari ambiti nei quali la Uilca esplica la sua attività e molte questioni organizzative interne all’organizzazione sindacale.
L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire la forte volontà della UILCA per una maggiore e più compiuta attuazione dei contenuti del protocollo sulle politiche commerciali e organizzazione del lavoro, quale presidio irrinunciabile per il contenimento delle pressioni commerciali che affliggono le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti dei settori rappresentati dalla UILCA. Si è parlato inoltre dell’altra grave urgenza che affligge il territorio dell’Umbria, rappresentata dal continuo e progressivo smantellamento dei presidi fisici degli sportelli bancari sul territorio, rispetto al quale viene rivolto, ancora una volta, il pressante invito agli istituti di credito a non proseguire sulla strada della desertificazione bancaria, ma anche l’appello alle forze politiche, economiche ed istituzionali regionali a sostenere le istanze di parte sindacale e a non deflettere dall’impegno concreto in questa direzione.
A tal fine, la UILCA Umbria crede necessario proseguire con iniziative nei territori e di sostenere gli appelli lanciati da diverse amministrazioni locali umbre che, negli scorsi mesi, hanno richiesto agli istituti di credito presenti in Umbria, anche con iniziative di forte impatto mediatico, l’abbandono della politica delle chiusure degli sportelli. Ai lavori hanno fornito il loro apprezzato contributo Sandro Pasquali, Sindaco di Passignano sul Trasimeno, la Consigliera Regionale Simona Meloni, oltre al Segretario Generale Fulvio Furlan, che ha svolto le conclusioni della giornata di lavoro, affrontando molti temi tra cui quello della desertificazione bancaria, fenomeno che coinvolge la regione umbra. “Le filiali rappresentano un importante presidio di sostegno per i territori, le imprese e le famiglie e di vicinanza alla clientela”, ha commentato il segretario generale Uilca Fulvio Furlan, che ha anche visitato una filiale del gruppo Intesa Sanpaolo. “In assenza di soggetti legali e regolati che si occupano di erogare credito e gestire le risorse economiche, il rischio è lasciare spazio all’illegalità e alla criminalità. Anche per questo è fondamentale che le banche possano recuperare il proprio ruolo sociale e in questo ambito si contestualizza la nostra campagna “Chiusura filiali? No, grazie”, per la quale abbiamo il supporto dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e con la quale a partire dal prossimo anno gireremo per i comuni italiani e coinvolgeremo persone e istituzioni”.
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