E’ stato avviato ieri il gruppo di lavoro e confronto tra Comune, genitori, sindacati e dirigenti scolastici per lavorare “a un modello condiviso, che vede nella salvaguardia dei centri di cottura in loco, uno dei capisaldi”, dichiarano il vicesindaco Francesca Malafoglia e l’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi.
Un confronto messo in discussione dalla protesta del Cosec (leggi) che chiede l’annullamento della delibera di giunta dello scorso febbraio, con proposte che Malafoglia e D’Ubaldi definiscono “ideologiche”.
“Ora non bastano più i centri di cottura, alcuni dirigenti del Cosec li vogliono a tutti i costi a gestione pubblica. L’Amministrazione Comunale – proseguono il vicesindaco e l’assessore – anche in questo caso non ha posizioni preconcette, ribadiamo che il punto non è la gestione pubblico o privata, ma la qualità del servizio a costi accettabili per le famiglie e per la città. Al momento il Comune, quindi i cittadini nella loro interezza, coprono sulle mense uno sbilancio di un milione e mezzo di euro, una cifra consistente; al momento ci sono pasti che costano, in alcune realtà scolastiche, cifre esorbitanti; al momento c’è una situazione non omogenea che vede trattamenti diversificati tra un istituto scolastico e l’altro. Il Comune di Terni è al lavoro, insieme a tutti coloro che sono pronti al confronto, per un modello di refezione scolastica che sia rispettoso dei diritti dei bambini, che sia incentrato sulla qualità, sul rispetto delle risorse sia alimentari che finanziarie. Su questa strada andiamo avanti, continuiamo a confrontarci, non ci interessano in questa fase posizioni politiche preconcette, premature e strumentali. Esprimiamo, non ultimo, solidarietà a tutti coloro (Comitato Commissari mense) che sono stati oggetti di contestazioni immotivate da parte di alcuni dirigenti del Cosec, accusati e additati solamente perché danno il loro contributo al percorso partecipativo in corso. L’Amministrazione Comunale dal canto suo non si lascia intimidire da atteggiamenti prevaricatori, non ferma in lavoro in corso, non arresta la partecipazione, nel rispetto del suo mandato a governare, nel rispetto dei tanti cittadini che stanno dando un contributo fattivo di idee”.
Il Comitato Commissari mense continuano il loro dialogo con le istituzioni e propongono che nel capitolato d’appalto sia prevista una clausola di “salvaguardia che permetta di rescindere il contratto alla ditta in caso di non soddisfazione dell’utenza”, inoltre scrivono che “sarebbe auspicabile che oltre alle commissioni mensa in ogni singola scuola venisse costituito un groppo di vigilanza con Asl, tecnici del Comune, rappresentanti dei genitori e degli insegnanti volto a promuovere iniziative per migliorare il servizio”.