“È arrivato il momento di interrogarsi sulla permanenza del territorio ternano all’interno della Regione Umbria. La bocciatura del progetto Stadio-Clinica della Ternana Calcio da parte della Conferenza dei servizi decisoria è l’esempio calzante di come Terni dal punto di vista dell’assetto istituzionale sia vista come una mucca da mungere quando c’è da esportare ricchezza e, al contrario, come un corpo estraneo quando c’è da creare sviluppo e crescita economica” sono la prole del consigliere regionale dell’Umbria, Thomas De Luca.
“È ormai improcrastinabile restituire la parola ai cittadini ternani, consultandoli attraverso i percorsi definiti dalla legge. È ora di valutare seriamente un percorso di autonomia del territorio ternano rispetto al giogo soffocante e accentratore di una Regione che non guarda oltre a ben limitati e localizzati interessi. Non è sufficiente, e inoltre è del tutto ipocrita, pensare che le responsabilità siano da circoscrivere alle logiche perugino-centriche della Tesei. La realtà è che la classe dirigente ternana è totalmente insignificante. I rappresentati dei partiti politici che governano il Comune, la Regione e il Paese, a partire da Lega e Fratelli d’Italia, sono stati in grado di accelerare esclusivamente l’arrivo di inceneritori e fanghidifogna” continua De Luca.
“Il peso contrattuale a favore della collettività è stato neutralizzato, svilito in cambio di poltrone, ruoli e riconoscimenti politici spesso inesistenti. Così, in pochi anni, è stato dilapidato il patrimonio costruito nel XX secolo con il sangue e il sudore dei ternani. – prosegue Thomas De Luca – Un vero e proprio tradimento politico. Quando in Umbria venivano stipulate convenzioni a richiesta con i privati della sanità solo ed esclusivamente nella provincia di Perugia, non si è alzata nessuna voce di dissenso. Oggi sono stati spesi decine di migliaia di euro di consulenze solo per giustificare una posizione contraria al progetto Stadio-Clinica”.
“Ogni conflitto, ogni problema irrisolto, ogni richiesta concernente la questione dell’Umbria meridionale ha come risposta automatica una porta sbattuta in faccia. Dalla redistribuzione degli extra profitti dell’idroelettrico alla tassa Tevere-Nera, dall’inceneritore all’aeroporto, dall’università ai fanghi di fogna, dagli ospedali che cadono a pezzi alla mancanza di investimenti nelle infrastrutture. E non dimentichiamo il prezzo drammatico che i ternani pagano in termini di disastro ambientale e sanitario a causa dell’inquinamento. Il no al progetto Stadio-Clinica della Ternana è solo l’ennesimo capitolo di una lunga storia e purtroppo temiamo che non sarà l’ultimo. È ora di prendere in mano il destino di un’intera comunità. È arrivata l’ora di rialzare la testa” conclude De luca.
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