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Economia circolare, manufattiero e agroalimentare in testa: 23 aziende umbre selezionate

Le valutazioni “Buono (=7)” e “Ottimo (=9)” che superano il 90%; le valutazioni insufficienti, dove ci sono, che non superano mai l’1%; oltre il 95% degli utenti dice che la sua conoscenza è migliorata dopo i seminari (tra questi, quelli che pensano che sia mediamente o decisamente migliorata rappresentano l’85%); Il 96% degli utenti, in tutti i seminari, che afferma come la formazione a distanza sia una soluzione valida anche dopo la fine dell’emergenza Covid.

Sono alcuni dei risultati in Umbria del programma “Sostenibilità ambientale”, avviato da Unioncamere nel 2021 per promuovere crescita e posizionamento del Sistema Camerale in materia ambientale con servizi innovativi per lo sviluppo di un mercato circolare, presentati nel webinar “Sostenibilità ambientale – Le buone pratiche delle imprese umbre”. Un webinar che ha suscitato vasto interesse e che è stato caratterizzato da una robusta partecipazione, con al centro le 23 aziende della regione selezionate – in realtà le pratiche di economia circolare selezionate nella regione sono state 25, ma due aziende sono afferenti a uno stesso Gruppo – che rappresenta un numero tra i più elevati d’Italia, in proporzione alla densità imprenditoriale (a livello nazionale sono state 497 le aziende selezionate). Imprese che hanno aderito con le proprie buone pratiche al Progetto per favorire la transizione ecologica del tessuto imprenditoriale, partendo da quanto finora è stato realizzato dalle aziende della regione nell’ambito dell’economia circolare, dalle strategie “verdi” adottate. L’obiettivo è di giungere ad una raccolta di best practice, ossia esperienze aziendali che applicano, anche in una singola procedura, un metodo coerente con i principi di circolarità come ad esempio la scelta di specifiche materie prime, efficienza dei processi produttivi e riciclo. Un’iniziativa, quindi, per intercettare e raccogliere le buone pratiche di economia circolare sul territorio, in modo da dare loro visibilità e diffonderle anche nel resto d’Italia, divulgando gli esempi più interessanti per promuoverne la replicabilità e favorire lo sviluppo di sinergie a livello geografico e/o settoriale. Dimostrando che si può fare innovazione con soluzioni circolari che non stravolgono il business.

Il “Patto degli Otto”, un successo riconosciuto

Un progetto nato e portato avanti grazie al Protocollo d’intesa firmato da Camera di Commercio dell’Umbria, Regione Umbria, Arpa e le Associazioni di categoria umbre Confindustria, Cna, Confagricoltura, Confcommercio per dare appunto attuazione al programma nazionale “Sostenibilità ambientale”.

Aprendo e concludendo i lavori del webinar, il Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti, ha parlato di “uno straordinario successo a cui dare continuità, perché quello dell’economia circolare, pilastro della transizione ecologica delle imprese, è un tema cruciale, una sfida alta dell’innovazione non solo sul piano ambientale, ma anche su quello sociale, del posizionamento competitivo e della resilienza delle nostre imprese. Un tema su cui occorre coinvolgere tutte le imprese, individuando strategie e incentivi benchmark, facendo tutti gli sforzi possibili perché partecipi da protagonista anche la vasta platea delle piccole e micro imprese, non solo le medie e le grandi. I segnali che giungono da risultati di questo consuntivo del Progetto sono eccellenti e stimolanti per guardare ancora più avanti”.

Sulla stessa linea gli interventi dei rappresentanti degli Enti e delle Associazioni di categoria dell’Umbria firmatari del “Patto degli Otto”.

Gli altri dati emersi

A presentare i risultati del coinvolgimento delle imprese umbre nel Progetto è stata Manuela Medoro di Ecocerved, che ha messo in evidenza come, tra le 25 ‘pratiche di economia circolare’ selezionate in Umbria,  8 riguardino il settore Manifatturiero, 7 quello Agroalimentare, 4 i Servizi e 3 la Gestione dei rifiuti. Il modello predominante tra le buone pratiche intercettate in Umbria riguarda l’impiego di residui (sottoprodotti/rifiuti) a monte, per affiancare o sostituire le materie prime vergini nei processi produttivi delle aziende (15 casi sulle 25 pratiche di economia circolare selezionate), mentre le attività volte a ridurre i rifiuti prodotti a valle si riscontrano in 7 pratiche. In 3 pratiche si fa riferimento alla condivisione di conoscenze/strumenti attraverso la digitalizzazione e la modernizzazione tecnologica delle attività.

L’economia circolare – ha detto Medoro – a parte di una transizione ecologica necessaria, ma

anche densa di opportunità (efficienza): va vista quindi come un percorso. L’80% delle pratiche selezionate in regione ha preso avvio negli ultimi 5 anni”.

Le criticità per lo sviluppo delle buone pratiche in Umbria

Nelle buone pratiche raccolte nella regione vengono segnalate dagli imprenditori queste criticità:

  • economiche (5 pratiche su 25), ad esempio investimenti iniziali alti e mancanza di risorse a cui attingere come incentivi o finanziamenti;
  • normative (4), come classificazione sottoprodotti e armonizzazione europea;
  • infrastrutturali (3) per quanto riguarda in particolare circolarità/sostenibilità;
  • tecniche (3), ad esempio la quantità disponibili di materiali secondari da valorizzare;
  • comportamentali (3) a livello di azienda/consumatori.

In 3 pratiche su 25 l’azienda non evidenza alcuna criticità.

La testimonianza delle imprese

Nel corso dell’evento hanno esposto le loro pratiche di sostenibilità 6 delle 23 imprese umbre selezionate: BugsLife S.r.l.; Secco bio; Too Italy S.r.l.; Materie Unite S.r.l.; LC3 Trasporti S.r.l.; Tarkett S.p.A.; Fertitecnica Colfiorito S.r.l.; Liomatic S.p.A.

Le dichiarazioni

Regione Umbria – “Abbiamo dato la nostra adesione e sostenuto con interesse l’iniziativa in quanto è rilevante la necessità di localizzare e rendere operativi gli obiettivi della Strategia per lo sviluppo sostenibile. L’esperienza coordinata dalla Camera di Commercio dell’Umbria, con il coinvolgimento di aziende attive nel settore produttivo, ha consentito di avere una interessante ed efficace risposta sull’ applicazione effettiva dei principi dell’Economia circolare. Ciò consente alla Regione, con il contributo della Camera di Commercio, di valorizzare al meglio questa esperienza per tarare gli obiettivi della redigenda Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile alle esigenze, fabbisogni, specificità che derivano dall’attività del sistema produttivo regionale. Ciò, come più volte sottolineato, è determinante   perché gli obiettivi e le azioni della Strategia regionale risultino efficaci per supportare le aziende umbre nel cammino verso produzioni più green e quindi effettivamente più sostenibili sotto il profilo ambientale”.

Arpa – Il Rappresentante di Arpa Umbria ha messo in evidenza “l’ottimo lavoro svolto, che dimostra come la questione cruciale della transizione ecologica sia sentito dalle imprese di ogni settore e dimensione e come iniziative come questa possano davvero favorire l’implementazione di pratiche di economia circolare, dimostrando come innovazione green e business non siano antitetici e anzi si valorizzino a vicenda. È estremamente importante proseguire su questa strada di animazione, di coinvolgimento e di allargamento continuo della partecipazione. Per Arpa Umbria il successo di questo Progetto è una tappa importante di un percorso che deve essere continuato e costantemente implementato”.

Confindustria – “Confindustria Umbria – ha sottolineato il presidente Vincenzo Briziarelli – è fortemente impegnata nella buona riuscita del progetto che, in modo efficace, ha raggiunto gli obiettivi di favorire l’informazione, l’aggiornamento e la condivisione di esperienze e buone prassi legate al modello economico circolare nella nostra regione. Molte sono le imprese associate che hanno deciso di presentare i loro progetti di buone pratiche, ciò ben testimonia il loro impegno in questo percorso di sostenibilità per ridurre gli impatti delle loro attività e dei loro prodotti. Siamo infatti convinti – ha concluso – che il binomio ambiente e industria non è in contrapposizione, tenuto conto che proprio le nostre aziende sono depositarie di conoscenze e tecnologie necessarie per affrontare questo percorso di transizione”.

Cna – “Quello della sostenibilità –ha affermato Michele Carloni, presidente di Cna Umbria – è il tema dei temi anche per le micro e piccole imprese che, nonostante le dimensioni, cercano di adottare buone pratiche, processi e strumenti innovativi che possono fare scuola in fatto di risparmio, riciclo e riuso. Ma, soprattutto alla luce della drammatica emergenza energetica, diventa imperativo mettere in campo incentivi e procedure semplificate per le imprese per favorire l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili”.

Confcommercio – “Confcommercio Umbria – ha dichiarato il direttore Vasco Gargaglia – afferma la necessità inderogabile di pensare all’ambiente e di sostenere l’economia circolare, argomento che porta a riflettere anche su nuovi modelli di sviluppo. L’impegno verso la sostenibilità deve saper coinvolgere tutti: il mondo imprenditoriale così come le istituzioni. Senza misure condivise e coordinate sarà difficile passare da un’economia lineare a una circolare. In coerenza con questi principi, Confcommercio Umbria ha lanciato e sostiene anche Imprendigreen, il nuovo progetto della Confederazione nazionale nell’ambito della sostenibilità ambientale, che vuole sensibilizzare, qualificare, formare e accompagnare le imprese nella transizione ecologica”.

Confartigianato Imprese – “Confartigianato Umbria ha accolto con piacere l’invito a partecipare, come partner firmatario del Protocollo, al Progetto ‘Sostenibilità ambientale – Le buone pratiche delle imprese umbre’, e ha cercato di diffondere tempestivamente l’iniziativa alle aziende associate, per trovare degli esempi di ‘buone pratiche’ interessanti, al fine di promuovere la replicabilità a livello territoriale. Nonostante non siano giunte candidature da parte di nostre imprese, l’Associazione si impegna nella costante e futura promozione delle strategie ‘verdi’ da adottare, coerentemente con i principi di circolarità, per renderne consapevoli gli imprenditori umbri delle opportunità offerte”.

Confagricoltura – “Confagricoltura Umbria – ha affermato il Presidente Fabio Rossi – condivide e supporta le finalità di questo Progetto. Oggi il tema della sostenibilità ambientale, specie in agricoltura, è diventato imprescindibile, sempre comunque nella sua coniugazione con la sostenibilità di carattere economico dell’impresa. Quanto emerso nel corso del Progetto dimostra come questa connessione sia possibile”.

Anche L’Unione nazionale consumatori dell’Umbria ha manifestato forte interesse al progetto sostenibilità e ha annunciato la propria volontà di collaborare con la Camera di Commercio sul progetto Horizon2020 uppet grant agreement.

Foto: TerniLife ©

 

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