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Costo del lavoro troppo alto, Cna: “Detassare subito gli aumenti”

Se i salari dei lavoratori sono troppo bassi una soluzione a costo zero per lo Stato ci sarebbe: quella di detassare immediatamente al 100% gli aumenti salariali che superino i minimi previsti dalla contrattazione nazionale. Molte imprese sarebbero disposte a farlo, sia per andare incontro alle difficoltà dei propri dipendenti con i quali lavorano fianco a fianco ogni giorno, sia per attrarre quella manodopera specializzata che tanto servirebbe, ma che si fa molta fatica a reperire.”

Alla viglia di un autunno-inverno che si prospetta molto difficile per tutti, la CNA lancia una proposta che potrebbe tamponare la perdita del potere d’acquisto dei lavoratori, ma che aiuterebbe anche le imprese nella ricerca, spesso a vuoto, di profili professionali adeguati alle proprie esigenze.

“Si dice sempre che le imprese italiane paghino troppo poco – esordisce il direttore regionale della CNA, Roberto Giannangeli -, ma non si pensa mai al peso del fisco e dei contributi che gravano sul costo del lavoro. Infatti, su un salario netto di 1.500 euro mensili, l’impresa ne versa complessivamente circa 3.500. Servirebbe una riforma profonda, che vada a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro. Apprezziamo le risorse promesse al riguardo dal Governo, ma non possiamo nasconderci che, spalmate sull’intera platea dei lavoratori, si ridurrebbero a poche decine di euro mensili per ciascun dipendente. Siamo anche consapevoli che per un taglio consistente del cuneo fiscale servirebbero risorse molto ingenti che al momento sono impensabili, viste anche le urgenze che il Paese deve fronteggiare per i rincari esorbitanti dell’energia e delle materie prime che hanno già portato il tasso di inflazione quasi al 10%. Tanto è vero che la Bce ha appena aumentato i tassi dello 0,75% per cercare di raffreddare i prezzi. Però una soluzione semplice per poter aumentare i salari ci sarebbe – va avanti Giannangeli -. Basterebbe che si decidesse di detassare interamente tutti quegli aumenti concessi attraverso la contrattazione aziendale che vadano oltre i valori minimi previsti dalla contrattazione collettiva. In questo modo si creerebbero le condizioni anche per poter concedere dei riconoscimenti ai dipendenti più meritevoli. Se si introducesse questa riforma, molte imprese si muoverebbero immediatamente, alcune perché capiscono che molti dipendenti stanno facendo fatica ad arrivare alla fine del mese, altre per trovare forza lavoro specializzata. Una riforma che naturalmente andrebbe inserita all’interno di un progetto più ampio di rafforzamento della contrattazione nazionale, che privilegi le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori effettivamente più rappresentativi. Anche perché – ribadisce a conclusione Giannangeli – non comporterebbe alcun costo per lo Stato.”

Foto: TerniLife ©

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