“Si può discutere di muri oppure progettare il futuro”. Queste le patole di Stefano Bolletta dell’associazione Cittadini Liberi.
“Nel dibattito sull’Università a Terni – continua – si può discutere di muri e di logistica oppure si può alzare lo sguardo, si può guardare al futuro e immaginare una città, tutta la città, che sviluppa le sue qualità, racconta la sua storia, torna a fare scuola nel mondo pensando di valorizzare tanti dei suoi quartieri, assegnando loro nuovi ruoli e nuove funzioni.
Il Centro cittadino: un grande Campus dell’Università e dell’alta formazione- In questo quadro si può allora immaginare che il Centro Commerciale della città diventi il grande contenitore di tutte le attività di alta formazione, ospitando le sedi formative, le sedi di servizio e amministrative, laboratori….C’è un lungo elenco di strutture oggi vuote o sottoutilizzate che possono creare un sistema logistico integrato e funzionale, e soprattutto integrato con la città… e per questa via può essere anche d’aiuto per la ripresa del commercio.
Non solo Università- Non solo Università ma tutto ciò che può essere utile in termini di alta formazione (penso agli ITS ad esempio) legandosi anche allo sviluppo di nuove filiere produttive (i nuovi materiali, le attività legate al riciclo dei rifiuti e alla transizione energetica…); le nuove manifatture hanno bisogno di nuove competenze. Alta formazione anche in campo culturale (Terni tanti anni fa inventò l’Università del Jazz, perché non si possono ripetere esperienze simili ?)
Università e alta formazione: cambiamo il punto di vista- Smettiamo di ragionare su cosa può concedere l’Università di Perugia a Terni, proviamo a chiederci cosa può servire a Terni e alla Città Grande ( quella dei 180 abitanti e dei 18 Comuni ) in termini di alta formazione e proviamo a vedere anche quali altri atenei italiani e quali istituti di formazione possono offrire cose interessanti. Ovviamente alla nostra città spetta il compito primario di offrire un sistema accogliente e organizzato: il quartiere dell’Alta Formazione.
Nuove funzioni per tanti quartieri della città- La città non finisce a corso Tacito ed occorre uno sforzo progettuale più ampio.Si può immaginare, ad esempio, un grande Parco della Conoscenza sulla storia della chimica collocato al quartiere Polymer, utilizzando pezzi di quartiere e parti di fabbrica dismessi. Si può immaginare un altro Parco della Conoscenza che potremmo chiamare “l’umo, l’acqua e l’energia “, un percorso che parte Piediluco e finisce a viale Brin e Borgo Bovio, intrecciandosi anche con i percorsi di archeologia industriale e con un percorso museale della “ tecnica “ (i musei delle armi, dei motori…). Possiamo anche immaginare un grande Parco della Conoscenza dal titolo “saperi e sapori “ , dedicato ai prodotti e alle cucine tipiche ( tema caro alla Valnerina ) fino ad arrivare alle eccellenze del pane e della pasticceria ternana.
Possiamo pensare in luoghi diversi della città degli allestimenti permanenti per il nuovo Cantamaggio finalmente trasformato in rievocazione storica ( fra tante rievocazioni medievali, sarebbe la prima rievocazione storica legata al periodo della prima industrializzazione ). Possiamo ancora immaginare Sant’Agnese con un moderno contenitore del nuovo artigianato antico, con le sue tante botteghe oggi tristemente abbandonate. Nelle parti storiche del nostro centro ( Duomo, Clay….) possiamo pensare ai Parchi della Conoscenza legati alla storia della nostra pittura e della nostra poesia: non solo percorsi museali ma anche laboratorio culturale permanente in cui i nostri nuovi artisti incontrano l’arte del mondo e l’arte torna ad animare strade e quartieri ridiventando vita collettiva.
Possiamo anche pensare che i nostri centri storici, cosiddetti minori (Valnerina, Valserra, Cesi, Collescipoli, Miranda, Marmore ,Piediluco…) diventino sede dei nuovi Centri Direzionali per un nuovo Piano Strategico per il Turismo e per la gestione di tanti nuovi prodotti turistici.
Non è detto che tutte le cose fin qui accennate siano giuste o condivisibili, ma sono uno sforzo di progettazione che la nostra Associazione Cittadini Liberi ha prodotto, sta producendo, e che vuole condividere.
L’invito a tutti rimane sempre quello: alziamo lo sguardo, proviamo a immaginare il futuro possibile, costruiamo una visione complessiva della città futura; e magari tutti insieme riusciamo anche a costruire una nuova classe dirigente che nasce su un progetto, piuttosto che su un accordo fra sigle di partito.
Foto: TerniLife ©