Sarà realizzato in un’area di 2800 metri quadrati a Maratta e messo in funzione un impianto d’essiccamento di fanghi disidratati prodotti dagli impianti di depurazione siti in tutta la regione Umbria.
Uno boato che ha fatto balzare in piedi la città. “Tutto ciò – commenta il consigliere comunale Pd, Francesco Filipponi – a circa un chilometro dal centro città. Una scelta pazzesca ai limiti del delirio”.
Una sorta di discarica dei fanghi reflui dell’Umbria. Il tanto discusso impianto di digestione anaerobica di trattamento fanghi, con conseguente stabilizzazione e sfruttamento energetico, ribattezzato da alcuni caccavalorizzatore, era stato inserito dalla Regione Umbria tra le proposte di finanziamento ai bandi relativi al Pnrr presso il ministero per la Transizione Ecologica.in scadenza il prossimo 14 febbraio”.
“Su Terni – come già si era espresso il M5s, Pd e Terni Civica lo scorso febbraio -l a Regione spenderà 8,5 milioni di euro del Pnrr per l’impianto di essiccazione dei fanghi reflui.
Non solo, tra le 70 pagine del documento sull’analisi di coerenza particolare preoccupazione desta la progettazione di un nuovo impianto a biomassa con produzione di energia elettrica in località Maratta collegato al revamping di un impianto esistente per il trattamento a recupero dello spazzamento stradale per un valore complessivo di 5,4 milioni.
Una questione su cui occorrerà fare massima chiarezza, onde evitare l’ennesimo impianto impattante dal punto di vista delle emissioni, in una zona in cui le centraline Arpa hanno già certificato essere la più inquinata dell’Umbria. Senza considerare l’impatto a livello visivo in una zona che andrebbe a lambire la pista ciclabile”.
Foto: Comune di Terni ©