Con la chiusura dell’anno scolastico anche la Polizia Stradale di Orvieto ha terminato la sua attività “didattica” nelle scuole di ogni ordine e grado del comprensorio orvietano in cui ha dato vita ad incontri sia pratici che teorici finalizzati a raggiungere quell’obbiettivo straordinario e importantissimo che è l’educazione stradale, specie nei ragazzi. Grande è stato l’entusiasmo e l’interesse che hanno raccolto tra i banchi di scuola i “Centauri” in divisa, uomini e donne della Polizia stradale orvietana, protagonisti di centinaia di interventi su strada e di esperienze lavorative tra le più varie e spesso forti. Tantissime le domande e la curiosità su una materia che riguarda anche le regole di convivenza in quell’ambiente che è la strada in cui tutti, dal pedone all’autotrasportatore professionale, si incontrano e devono convivere in modo che nessuno prevarichi sull’altro, regola fondamentale anche nella vita quotidiana. Importanti argomenti come l’uso delle cinture di sicurezza, quello del casco, il rispetto dei limiti di velocità, il consumo e abuso di sostanze stupefacenti od alcooliche durante la guida di veicoli ma anche nella quotidianità, sono stati affrontati specie con i ragazzi degli istituti secondari di secondo grado per sensibilizzarli sulle conseguenze fisiche di tali comportamenti a rischio. L’ascolto interattivo e la vivace curiosità suscitata negli studenti, unita all’apprezzamento delle strutture scolastiche hanno evidenziato il grande interesse degli studenti, quale valore aggiunto di un’attività di prevenzione che impegna da sempre la Polizia Stradale come testimonia il Progetto Icaro, giunto alla 22esima edizione. L’anno scolastico si è chiuso con l’incontro presso le scuole primarie e secondarie di primo grado di Fabro, alla presenza di più di 200 alunni ai quali, come a tutti gli altri, a conclusione degli incontri è stata fatta vedere l’auto di servizio della Polizia Stradale che, a fine “lezione”, ha salutato tutti con il suono della sua sirena, promessa di un arrivederci sulla strada in cui quell’auto con il “centauro” disegnato sulla carrozzeria non sarà più vista con timore ma con affetto.
Foto: Polizia ©