Nessuna pena sarebbe mai stata commisurata alla loro perdita e avrebbe mai potuto “soddisfarli” né riportare indietro la loro cara, tanto più quelle previste per l’omicidio stradale dalle leggi italiane, ma i familiari della compianta e incolpevole Marisa Virgili hanno quanto meno ricevuto un po’ di giustizia anche sul fronte penale. All’esito dell’udienza preliminare tenutasi quest’oggi, mercoledì 8 giugno 2022, in tribunale a Terni, avanti il Gup dott.ssa Barbara Di Giovannantonio, l’automobilista accusata e ora anche condannata per aver investito e ucciso l’anziana mentre attraversava a piedi la strada sulle strisce pedonali ha patteggiato la pena di un anno e otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale: anche lei ternana come la vittima. Le è stata altresì inflitta la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per 16 mesi.
La tragedia, consumatasi il 15 luglio 2021, in viale Benedetto Brin, in pieno centro a Terni, all’epoca aveva destato vasta eco e scosso tutta la città diventando anche un caso politico e ridando voce alle proteste da parte di cittadini e negozianti per la pericolosità per l’utenza debole di tante vie di Terni e di quell’attraversamento pedonale in particolare, per la cui messa in sicurezza sono poi scesi in campo gli stessi familiari della settantanovenne, che sono stati assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., promuovendo in sua memoria una raccolta firme per sollecitare l’Amministrazione comunale a realizzare interventi in tal senso, ferme restando ovviamente le preminenti responsabilità dell’automobilista, che adesso sono state sancite anche dalla sua condanna.
La signora Virgili, 79 anni, donna tranquilla, riservata, buona d’animo, che si era dedicata per tutta la vita alla sua famiglia come casalinga e che, nonostante l’età, godeva ancora di buona salute ed era del tutto autonoma, quel mattino, poco prima delle 9, stava rincasando dopo aver fatto la spesa quando il suo destino si è incrociato con quello dell’automobilista. La quale, come ricostruito dalla polizia locale di Terni che ha effettuato i rilievi, alla guida di una Jeep Grand Cherokee, dopo essersi immessa in viale Brin provenendo da via della Bardesca, giunta all’altezza dell’attraversamento pedonale al civico 5, “per colpa consistita nella violazione dell’articolo 191 commi 1 e 4 del Codice della Strada, ometteva di fermarsi in presenza del pedone Marisa Virgili che transitava sulle strisce pedonali, colpendola e causandone la morte” per citare l’atto con cui il dottor Marco Stramaglia, Pubblico Ministero della Procura cittadina titolare del procedimento penale in capo all’investitrice per il reato di omicidio stradale, a conclusione delle indagini preliminari ne ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, con la fissazione dell’udienza preliminare odierna: l’anziana era attentissima e attraversava la strada sempre e solo sulle apposite strisce, ma non le è bastato. L’investitrice, come ha ammesso lei stessa nelle dichiarazioni rese agli agenti, non ha incomprensibilmente visto la settantanovenne nonostante delle condizioni di guida “ideali”: bella giornata, strada rettilinea, fondo stradale asciutto, traffico normale. Sull’asfalto nessuna traccia di frenata.
Il resto, purtroppo, è tristemente noto. L’anziana, che dopo l’impatto è finita anche sotto il pesante Suv, è stata trasportata in condizioni disperate all’ospedale di Terni dove però è spirata dopo quattro giorni di agonia, il 18 luglio: troppo gravi i politraumi riportati.
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