Che succede dopo la visita che, finalmente, l’assessore Coletto e il commissario all’emergenza Covid, D’Angelo, hanno fatto all’ospedale Santa Maria di Terni? Se lo chiede la Fp Cgil di Terni che sottolinea come, nonostante l’impegno profuso dal vice prefetto, dottor Gambassi, per favorire un confronto tra l’assessore, il commissario e le organizzazioni sindacali dei lavoratori dell’ospedale (a partire dalla più rappresentativa, la Fp Cgil), ad oggi non sia arrivata nessuna convocazione.
“A Coletto avremmo voluto chiedere di verificare sia le condizioni di lavoro del personale del Pronto Soccorso sia di quello impiegato nei vari reparti dell’Azienda ospedaliera, attraverso una reale valutazione dei servizi clinico/assistenziali offerti agli utenti – spiega Giorgio Lucci, segretario generale della Fp Cgil di Terni – Ci chiediamo se l’assessore e il commissario abbiano compreso che le denunce della nostra organizzazione, le difficoltà del personale e le lamentele dei cittadini non sono polemiche strumentali e inappropriate, ma criticità reali, legate al perdurare di una situazione organizzativa precaria e ad una mancanza di personale”.
E, seppure la situazione al Pronto Soccorso, sembra migliorata, con tempi di attesa più decenti e un più rapido assorbimento dei pazienti nei reparti di degenza, al sindacato continuano ad arrivare invece “segnalazioni continue”, non solo dagli operatori, ma dagli stessi pazienti e familiari, per quello che accade nelle degenze, Medicine, Chirurgie, Ortopedia, Neurochirurgia. “Ci sono circa 40 letti nei corridoi, tra letti bis /tris e poltrone – denuncia il la Fp Cgil – Una situazione che frena fortemente anche la ripresa dell’attività chirurgica, più volta annunciata dalla direzione sanitaria, impedendo lo smaltimento delle liste di attesa”.
Situazioni che – secondo la Cgil – minano “il decoro e la dignità dei pazienti”. “Posti letto non istituzionali – insiste il sindacato – che non consentono adeguati standard clinico assistenziali; standard già carenti al Santa Maria da decenni, non revisionati, denunciati periodicamente dalla nostra organizzazione alle direzioni”.
“Vogliamo sperare che questo parziale miglioramento del Pronto Soccorso permanga e non sia il frutto solo della visita dell’assessore – conclude Lucci – saranno soprattutto gli utenti e i cittadini ternani a giudicare. Attendiamo però un intervento anche nei reparti del Santa Maria, affinché i pazienti abbiano, come è loro diritto, assistenza e cura in sicurezza, qualità, dignità anche attraverso un seria revisione degli standard assistenziali. Una revisione che passi non solo per riorganizzazioni di “coperte troppo corte”, ma soprattutto attraverso un adeguamento del personale non più rinviabile”.
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