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Fotovoltaico e Decreto salva bollette, De Luca: “Grazie al M5S rimosso divieto ostativo. Umbria si adegui prima delle scadenze del Superbonus 110%”

Grazie all’emendamento del M5S con l’approvazione in Parlamento del Decreto salva bollette anche in Umbria sarà possibile installare impianti fotovoltaici nei centri storici senza un veto a priori. L’installazione sarà possibile anche nelle aree vincolate di notevole interesse pubblico “integrati nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici, eccettuate le coperture i cui manti siano realizzati in materiali della tradizione locale”. Una vittoria storica a cui abbiamo dato il nostro contributo contro il “Partito del No” guidato in Umbria dall’assessore Morroni che proprio due mesi fa aveva bocciato la nostra proposta di eliminare il divieto a priori di installazione nei centri storici previsto dal Reg. n°2/2015.

Siamo stati costretti a subire gli insulti della Lega che nella scorsa seduta ha definito le rinnovabili un “mondo arcobaleno”. Una sonora lezione contro l’arroganza della destra che ci ha costretto a superare l’ostacolo direttamente in Parlamento. Nel frattempo grazie all’assessore Morroni cittadini e imprese hanno perso due mesi preziosissimi per le procedure volte ad accedere ai benefici del Superbonus 110%. Questo è l’esempio di come una politica incapace possa incidere in maniera devastante sulla vita delle persone. Quante famiglie avrebbero potuto trovare un ristoro nel prossimo inverno contro il caro energia e invece non gli è stato permesso? Ora non c’è più tempo da perdere e tutte le normative di rango inferiore devono essere adeguate.

Voglio ringraziare l’onorevole Elisabetta Barbuto per l’eccellente lavoro svolto. L’emendamento che la vede come prima firmataria prevede l’installazione “con qualunque modalità” di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici anche negli agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi (le cosiddette zone A). L’installazione così viene considerata “intervento di manutenzione ordinaria e non è subordinata all’acquisizione di permessi”. Ma persino la realizzazione di impianti che ricadono in aree o immobili definite zona B (ville, giardini, parchi non tutelati che si distinguono per la loro non comune bellezza) e zona C (immobili di particolare valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici, riconosciuti di notevole interesse pubblico o di particolare pregio dal codice dei beni culturali e del paesaggio) è consentita senza autorizzazione se i pannelli non sono visibili da punti panoramici o, in qualunque caso, è consentita comunque previo rilascio dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione competente.

Voglio ringraziare infine i colleghi Roberta Lombardi, assessore alla transizione ecologica della Regione Lazio e Andrea Greco, capogruppo M5S della Regione Molise, per la collaborazione che ha contribuito a sbloccare questa impasse.

Foto: TerniLife ©

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